Spiagge come bazar, Bacoli frena:
​multe anche a chi compra

Spiagge come bazar, Bacoli frena: multe anche a chi compra
di Patrizia Capuano
Domenica 29 Luglio 2018, 15:13
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Il Comune di Bacoli punta a contrastare con una ordinanza l’abusivismo commerciale sul territorio municipale e, in particolare, sulle spiagge: il provvedimento – firmato dal subcommissario prefettizio Anna De Luna - dispone il divieto di acquistare o contrattare merce e sottoporsi a massaggi da persone non autorizzate, e, nel contempo, vieta il trasporto e la detenzione di merce destinata alla vendita abusiva. Per i trasgressori, che si tratti di venditori o di acquirenti, sono previste sanzioni da 25 a 500 euro. L’ordinanza è stattata ufficialmente ieri ma i controlli, affidati alle forze dell’ordine, sono in fase di coordinazione. «Il provvedimento – spiega il comandante della polizia municipale, Marialba Leone – risponde alle direttive del ministero dell’Interno. Saremo del tutto operativi nei prossimi giorni». L’attività è stata preceduta da una riunione in prefettura con i comuni costieri, ma per adesso soltanto Bacoli si è mossa. «Puntiamo - dice Leone - a contrastare la vendita di articoli privi di certificazioni di sicurezza che ledono sia la salute che il sistema fiscale».

Ieri, sabato di piena estate, sul litorale di Miseno e Miliscola erano come sempre numerosi. Addirittura centinaia, secondo alcuni. Africani, asiatici, ma anche napoletani. In esposizione parei, bigiotteria, occhiali da sole. Mercatini improvvisati con giochi da spiaggia per i bambini, secchielli, palloncini, aquiloni. E poi granite su banchetti con le ruote, cocco nel cesto, bibite in maxi borse frigo. Voci a coprire il rumore del mare. Con il disappunto di alcuni. Luciano Santini, titolare dello stabilimento Turistico Beach Park, afferma: «Non è solo una questione fiscale. In molti infastidiscono i clienti, senza trascurare il carente aspetto igienico-sanitario di bibite e granite vendute su mercatini mobili. Sarebbe auspicabile autorizzare un numero limitato di venditori, che possano operare nel rispetto delle norme e con articoli di qualità».

«L’ordinanza sindacale è utile – spiega Nicola Betti, titolare del lido America – ma che sia applicata e, nel contempo, siano intensificati i controlli. Tutti hanno il diritto di lavorare, ma sarebbe giusto consentire loro di farlo con le autorizzazioni e magari riservandogli uno spazio all’esterno dei lidi. Come ad esempio accade su alcuni tratti della riviera romagnola».

I balneatori poi chiedono controlli di notte in via Lido Miliscola, oltre che interventi di pulizia. «Sul lato opposto al nostro, che regolarmente puliamo noi operatori, ci sono sabbia e rifiuti abbandonati. Non è un bel biglietto da visita», lamenta Betti. Poco lontano un uomo aspetta il pullman di linea Eav per rientrare a casa. Ha con sé un sacco di stoffa celeste pieno di parei, ne ha venduti una metà in poche ore. Si chiama Ruben, è in Italia da 16 anni e ha lasciato in Nigeria moglie e figli cui manda dei soldi per vivere. «Non siamo in grado di giudicare nessuno – afferma Michele Guardascione, titolare dell’Oblio Cafè – ma sarebbe auspicabile che la politica si attivi per fornire loro un contributo nei Paesi di origine». Sul litorale è un viavai di voci e colori. Una donna, stesa sul lettino, chiede di vedere degli orecchini in argento a un giovane indiano che estrae un espositore in velluto blu da una borsa. Sa che potrebbe essere multata? «Non sono a conoscenza dell’ordinanza – spiega la signora, residente a Napoli – in ogni caso non è mia abitudine acquistare da ambulanti». Non tutti comprano. «Stavo per telefonare alla capitaneria – afferma una donna – sono in tanti e alcuni di loro infastidiscono». Sulla battigia si ferma Ali, pakistano di 45 anni, in abiti di cotone chiaro e un borsone. Da cinque è a Napoli. Ha venduto teli da mare e vestitini da donna. Tiene a sottolineare di avere un regolare permesso di soggiorno. Si allontana adagio, lo sguardo fisso a terra.
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