Spiagge libere ma vietate, la serrata dei sindaci del litorale flegreo: «Serve più tempo»

Spiagge libere ma vietate, la serrata dei sindaci del litorale flegreo: «Serve più tempo»
di Patrizia Capuano, Massimiliano D'Esposito, Elisabetta Froncillo e Antonino Siniscalchi
Venerdì 29 Maggio 2020, 09:00
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Non è un litorale per bagnanti. Non per quelli, almeno, ai quali basta un telo e un ombrellone portato da casa per godersi una giornata di mare e di sole. Dalla Costiera sorrentina al comprensorio flegreo, inutile farsi illusioni: le spiagge libere resteranno off limits anche in questo ultimo fine settimana di maggio. I giorni trascorsi dall'entrata in vigore dell'ordinanza con cui De Luca ha «liberato» gli arenili non sono bastati ai sindaci per organizzare una loro gestione in sicurezza. E così, mentre i gestori dei tratti in concessione sono tutti più o meno pronti al taglio del nastro (con l'eccezione di Ischia, dove si dovrà attendere almeno metà giugno), l'appuntamento con il mare a costo zero è ancora rimandato. A quando? I sindaci della penisola sorrentina hanno deciso di riaprire tutti insieme il 6 giugno, tutti tranne Meta che anticiperà all'1. Dall'altra parte del golfo, a Pozzuoli, il divieto è arrivato ieri sera, con un'ordinanza firmata dal sindaco Vincenzo Figliolia che si prende il tempo necessario ad adottare il piano di sicurezza. A Bacoli invece il divieto di accesso è fissato fino a martedì 2 giugno: nei tratti liberi, specifica l'ordinanza firmata dal sindaco Josi Della Ragione, sono consentiti il tuffo in mare e una passeggiata sulla battigia, non la permanenza con telo e ombrellone. Non prima dell'avvio di un sistema che consenta ai bagnanti di prenotare il proprio spazio. «Non è un obbligo inventato da me ma lo sancisce l'ordinanza regionale - tuona Della Ragione - che scarica tutti gli oneri sui sindaci. Senza uomini e senza risorse. Si prevede obbligo di prenotazione, con sistema app, per monitorare chi c'è in spiaggia, ingressi contingentati. È difficile per uno stabilimento privato, figuriamoci per un Comune in dissesto, con chilometri di costa libera», prosegue il sindaco, che lascia uno spiraglio per il primo fine settimana di giugno e chiarisce: Bacoli non si affiderà agli assistenti civici. «I controlli devono essere affidati alle forze dell'ordine. I volontari sarebbero esposti a problemi e non possono scontrarsi con chi non vuole rispettare le regole». Più ottimista il sindaco di Monte di Procida, Giuseppe Pugliese, che vuole riaprire tutto da domani: «Stiamo predisponendo controlli con le forze dell'ordine e la Protezione civile, e allestendo gli arenili secondo le norme». Su tutto, resta il grande interrogativo: se e fino a che punto gli stessi sindaci che vietano le spiagge riusciranno davvero a far rispettare il loro divieto.
 

 

Come assicurare il «distanziamento sociale» è la domanda che affligge anche gli amministratori della Costiera. In questo il sindaco di Meta, Giuseppe Tito, ha anticipato tutti riuscendo a predisporre un piano di sicurezza degli arenili cittadini, i più ampi dell'intera Costiera. Progetto battezzato «Meta Sicura» che si basa sulla collaborazione del consorzio degli operatori balneari Terra del Mare. In pratica i titolari dei lidi metteranno a disposizione gli steward che disciplineranno gli accessi dei bagnanti ai quali saranno assegnati spazi delimitati di 10 metri quadri e con corsie di accesso e uscita dal mare. «Garantisco - spiega Tito - che le spiagge continueranno ad essere libere. Solo per garantire la sicurezza in questa fase abbiamo stipulato un accordo con il consorzio fino al 30 settembre». Gli operatori si accollano anche l'onere di tenere puliti gli arenili. «Il tutto assolutamente a costo zero per i bagnanti che usufruiscono delle spiagge pubbliche - tiene a chiarire Tito - mentre agli stabilimenti i residenti di Meta avranno diritto a uno sconto del 50 per cento sul costo dei servizi». Misure alle quali guardano gli altri Comuni della penisola che al momento non sembrano avere una strategia ben definita. Ieri, ad esempio, è stata una giornata di pesanti polemiche a Massa Lubrense per l'ordinanza del sindaco Lorenzo Balducelli che disponeva la chiusura delle spiagge libere. Proteste in parte rientrate quando lo stesso primo cittadino ha chiarito che il via libera sarebbe scattato dal 6 giugno «nell'attesa di una difficile regolamentazione» e di concerto con gli altri sindaci. Contro questa decisione si scaglia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. «Tutti hanno diritto al mare e alla spiaggia. Se mancano le risorse per garantire la sicurezza ci offriamo noi come volontari, non vogliamo accettare che il mare e le spiagge diventino motivo di speculazione».
 

Intanto cominciano ad aprire i lidi.
A Sorrento dopo Leonelli ha aperto Marameo e sabato tocca a Salvatore e Peters Beach. A Vico Equense sabato apre Le Axidie e il 3 giugno il Bikini. A Bacoli Luciano Santini Turistico Beach Park racconta: «Abbiamo aperto lunedì. I controlli delle forze dell'ordine sono serrati. Qualche problema con la prenotazione c'è, ma tutto sarà più semplice con l'app attiva a breve». 

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