Strage di Secondigliano, ora il folle teme vendette: guardato a vista

Strage di Secondigliano, ora il folle teme vendette: guardato a vista
di Leandro Del Gaudio
Martedì 19 Maggio 2015, 12:42
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Non si oppone alla convalida dell’arresto, né presenta richieste di sostituzione del carcere con misure meno gravi. Chiaro il ragionamento dell’avvocato di Giulio Murolo, il cecchino di Secondigliano che ha seminato dolore e panico venerdì scorso: c’è il rischio di ritorsioni - ammesso ovviamente che si decidesse di scarcerarlo -, ma c’è anche il rischio che lo stesso indagato possa togliersi la vita o compiere atti di autolesionismo. Quindi - sottolinea il legale al gip - è meglio che Murolo resta in cella per il momento. Un retroscena emerso nel corso del faccia a faccia tra il 48enne napoletano accusato di strage e il giudice Maria Vittoria Foschini. Nessuna esitazione da parte del gip, che ha ordinato la misura cautelare inchiodando in cella Giulio Murolo. Strage e armi, dunque, per quei quattro morti provocati dopo una lite familiare.



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