Strage della Solfatara, la relazione choc dei periti: la famiglia Carrer uccisa in sei minuti dai gas

Strage della Solfatara, la relazione choc dei periti: la famiglia Carrer uccisa in sei minuti dai gas
di ​Nello Mazzone
Giovedì 18 Aprile 2019, 17:17 - Ultimo agg. 19 Aprile, 00:07
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POZZUOLI - «Incremento della concentrazione di monossido di carbonio e del flusso di anidride carbonica nelle viscere della Solfatara e nelle sue fumarole, con quella di Pisciarelli che ha un valore medio di circa 115 gradi». Un dato compatibile, in via scientifica, con la morte di tre persone in appena sei minuti.

È uno dei passaggi chiave della relazione dei super periti, nominati dal gip del tribunale di Napoli Isabella Iaselli nell’inchiesta sulla tragedia della Solfatara del 12 settembre di due anni fa: Massimiliano Carrer, sua moglie Tiziana e il loro figlio di 11 anni, Lorenzo, morirono nello spazio di 6 minuti l’uno dall’altro, sotto gli occhi atterriti del figlio minore di 8 anni, unico superstite. Massimiliano, Tiziana e Lorenzo furono letteralmente inghiottiti dal friabile terreno del sito vulcanico della Solfatara e nell’inchiesta sono indagati con l’accusa di disastro colposo 6 persone, tra cui il proprietario dell’area vulcanica famosa in tutto il mondo. 

Un sito friabile e mefitico, «intriso di una altissima concentrazione di monossido di carbonio e anidride carbonica»: nel doveroso e stretto riserbo investigativo, trapela questo dato scientifico che i periti hanno ottenuto confrontando anche i valori misurati dai vulcanologi e dai geologi dell’Ingv. I 7 periti, molti dei quali docenti universitari provenienti da tutta Italia, hanno compiuto molti accessi nella Solfatara, sotto sequestro dall’ottobre 2017 e ancora chiusa al pubblico, per compiere ispezioni e prelevarne campioni di terreno.
 

Il prossimo 29 aprile sarà depositata in cancelleria la voluminosa relazione dei superperiti, mentre l’udienza pubblica è stata fissata per il 20 maggio. Nella relazione vengono indicati, tra gli altri, i parametri geochimici con la conferma «dell'incremento della concentrazione del monossido di carbonio (CO) e del flusso di anidride carbonica (CO2) nelle fumarole, con quella di Solfatara-Pisciarelli che ha un valore medio di 115 gradi circa»: dati scientifici che ora saranno acquisiti dai pm Anna Frasca e Giuliana Giuliano e dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e passeranno al vaglio del gip. Ma è anche la possibile conferma di una ipotesi investigativa: i coniugi Carrer e il loro figlio di 11 anni sarebbero morti asfissiati proprio per l'enorme concentrazione di monossido di carbonio, come evidente anche dalla morte per anossia avvenuta tra le 13:00 e le 13:06 come indicò nel suo referto necroscopico il medico legale.

Il quadro indiziario sarà più chiaro dopo la lettura completa della relazione e solo dopo si cercherà di capire quali e quante precauzioni bisognerà prendere per riaprire dopo quasi 2 anni la Solfatara.
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