Studenti napoletani a scuola di medicina: dall'Università Federico II progetto di alternanza scuola-lavoro

Studenti napoletani a scuola di medicina: dall'Università Federico II progetto di alternanza scuola-lavoro
Lunedì 13 Gennaio 2020, 15:02
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“La Medicina tra i banchi”, il progetto realizzato dall’Università Federico II di Napoli d’intesa con il MIUR e l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, con il supporto incondizionato di Fondazione Pfizer, coinvolge 30 studenti dell’ultimo anno della scuola superiore G. Battista Vico di Napoli, impegnati a sperimentare sul campo l’alternanza scuola-lavoro. Il progetto prevede otto incontri, 4 in aula e 4 pratico ambulatoriali, dedicati a diverse aree terapeutiche, oltre a un incontro nella sede dell’Ordine Provinciale dei Medici e uno conclusivo nella Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Federiciano, per un totale di circa 30 ore di formazione e orientamento. L’Università Federico II con questo progetto, che fa parte dei programmi didattici obbligatori del MIUR, si conferma ancora una volta punto di riferimento regionale per autorevolezza e forte senso etico, volto ad arricchire l’offerta formativa dei ragazzi che si apprestano dopo la maturità a fare scelte universitarie di successo.

Il mondo del lavoro è in forte cambiamento, la sua trasformazione riguarda diversi indicatori: globalizzazione, tecnologia, nuovi mercati, demografia, diritto del lavoro e crisi economica. L’occupazione giovanile merita un’attenzione particolare e assume un ruolo crescente la commistione tra formazione didattica e tecnico-professionale. Il MIUR, con “La buona scuola” e la legge 107, ha ben compreso che ogni esperienza sia formativa che professionale si traduce in un’importante occasione per acquisire e sviluppare competenze anche trasversali e si è allineato al principio della scuola aperta con l’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria negli ultimi tre anni delle scuole superiori. Forte delle sua esperienza e dell’autorevolezza che la contraddistingue in ambito regionale e nazionale, la Scuola di medicina e chirurgia dell’Università Federico II di Napoli si mette in gioco di nuovo in prima persona d’intesa con il MIUR e l’Ufficio scolastico regionale per la Campania, con il supporto incondizionato di Fondazione Pfizer, con il progetto “La Medicina tra i banchi”, l’iniziativa di alternanza scuola-lavoro, meglio conosciuta oggi come ‘Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento’ (PCTO), rivolta quest’anno agli studenti e alle studentesse dell’ultimo anno di scuola superiore dell’Istituto G. Battista Vico di Napoli. Questa volta l’Ateneo Federiciano apre le porte di reparti e ambulatori ai ragazzi selezionati per partecipare al corso formativo-professionale che entra obbligatoriamente nel core curriculare della maturità. Iniziative precedenti di formazione e orientamento come “Formazione in Medicina: dall’Accademia alla Corsia” e “Medico per un giorno” hanno riscosso un alto gradimento tra gli studenti e risultati eccezionali: per questo è nato a novembre 2019 il progetto “La Medicina tra i banchi” che si concluderà a febbraio 2020 e coinvolge 30 ragazzi e ragazze dell’Istituto Vico. Le aree coinvolte sono la dermatologia, la pediatria, l’endocrinologia e la medicina del lavoro. Nel complesso 30 ore di formazione e orientamento per 8 incontri, 4 d’aula e 4 pratico ambulatoriali, dei rispettivi nuclei tematici, più un incontro nella sede dell’Ordine Provinciale dei Medici con un rappresentante del Consiglio Direttivo Provinciale su “Formarsi ed essere medico” e un incontro conclusivo nella Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II. «L’iniziativa ‘La Medicina tra i banchi’ è un progetto molto innovativo e diverso da tutti gli altri, perché oltre all’approccio pratico/laboratoristico, c’è un approccio teorico importante e un test attitudinale attraverso vari moduli che si ripetono per ciascuno dei quattro nuclei tematici – afferma Gabriella Fabbrocini, Direttore Unità Operativa di Dermatologia Federico II Università di Napoli – il progetto entrerà nel core curriculare dell’esame di maturità; siamo molto soddisfatti perché ci permette di dare una offerta formativa più completa agli studenti, attraverso incontri con i professionisti della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Federiciano e un incontro, molto importante, presso l’Ordine Provinciale dei Medici, per favorire lo sviluppo del senso di appartenenza e di corporativismo e orientato soprattutto a formare il medico del futuro a curare la persone e non solo la malattia, secondo il trend attuale della medicina». Il PCTO, o Alternanza scuola-lavoro, fa parte dei programmi didattici del MIUR ed è una modalità didattica innovativa che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite sui banchi di scuola e a testare sul campo le attitudini degli studenti, ad arricchire la formazione e ad orientare il percorso di studio con progetti in linea con il piano di studi dei singoli Istituti scolastici.

«È dovere della Scuola implementare la formazione dei ragazzi per orientarne al meglio le scelte future e renderli responsabili e competenti al fine di agevolarne l'accesso al mercato del lavoro – commenta Luisa Franzese, Direttore Generale Ufficio scolastico regionale per la Campania – il progetto ‘La Medicina tra i banchi’ ha l'intento di raggiungere tali obiettivi.
Questa modalità di attività, articolata in moduli che portiamo avanti con la Scuola di medicina e chirurgia della Federico II, offre ai nostri studenti e studentesse l'opportunità di calarsi nelle realtà che rappresentano il loro futuro e di comprenderne appieno lo spirito». L’iniziativa fa parte di un percorso di formazione e orientamento che l’Università Federico II di Napoli porta avanti ormai da quattro anni con importanti risultati. L’università e la scuola diventano grazie a questi progetti laboratori di cultura in grado di trasmettere ai giovani futuri medici consapevolezza e competenze. Fondazione Pfizer prosegue il suo impegno nel supportare le iniziative dell’Università Federico II per preparare le future generazioni ad affrontare il percorso universitario e la professione medica.
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