A breve si conosceranno le motivazioni con cui il Riesame ha confermato il carcere per Fabio De Virgilio, Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Raffaele Regio e Francesco Ciro D'Antonio, accusati di aver drogato e violentato una turista inglese ospite dell'hotel Alimuri nell'ottobre 2016. Nel frattempo, però, l'inchiesta della Procura di Torre Annunziata si allarga e nel registro degli indagati finiscono altre tre persone: si tratta di due ex dipendenti dell'albergo e del custode di un vicino stabilimento balneare ai quali la polizia ha già prelevato un campione di dna.
Inquirenti e investigatori vogliono far luce sulla drammatica notte tra il 6 e il 7 ottobre 2016, quando la 50enne turista inglese sarebbe stata drogata con dell'ecstasy sciolta in un drink e successivamente violentata. Stando a quanto riferito dalla vittima, ad abusarne sarebbero stati prima De Virgilio e Miniero e poi una decina di uomini che l'avrebbero attesa in un locale adibito ad alloggio del personale. Perciò, oltre i due barman, sono finiti in manette anche Gargiulo, Regio e D'Antonio. Magistrati e poliziotti, però, puntano a dare un volto e un nome ad altri presunti aggressori. Tra questi potrebbero esserci i tre nuovi indagati. Il profilo genetico di uno di questi è stato a suo tempo isolato nel locale dove sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo; la mancanza di ulteriori riscontri, però, ha consentito all'uomo di evitare il carcere che è invece toccato ai suoi ex colleghi. Per lui come per le altre due persone alle quali è stato recentemente notificato l'avviso di garanzia, l'obiettivo di Procura e polizia è quello di verificare se abbiano preso parte allo stupro o se vi abbiano in qualche modo collaborato.
Nel frattempo, ecco un nuovo colpo di scena: il pm Mariangela Magariello, titolare dell'indagine, ha chiesto che la vittima e sua figlia vengano ascoltate nel corso di un incidente probatorio. In questo modo, le loro dichiarazioni si cristallizzerebbero in vista del probabile processo a carico degli indagati. Una prospettiva accolta con favore dalla 50enne inglese che, attraverso i propri legali, ha già fatto sapere di essere pronta a sottoporsi alla procedura. A opporsi, invece, sono Alfredo e Mario Rosario Romaniello, legali di De Virgilio. In una nota depositata in Procura, gli avvocati sostengono che l'assunzione anticipata della prova non sarebbe ammissibile sia nel caso della vittima che in quello della figlia: la prima è stata più volte ascoltata da inquirenti e investigatori, ragion per cui non vi è alcuna urgenza di acquisire le sue dichiarazioni nel corso di un incidente probatorio; la seconda, invece, è una testimone della vicenda che può essere sentita in dibattimento. «Vogliamo che certe affermazioni siano vagliate dal giudice chiamato a emettere la sentenza e non da un diverso magistrato», precisano i legali di De Virgilio. Quest'ultimo, intanto, resta in cella insieme agli altri quattro ex dipendenti dell'Alimuri. A fine maggio il Riesame ha respinto l'istanza di scarcerazione o di attenuazione della misura cautelare avanzata dai loro rispettivi legali. Le motivazioni del provvedimento si conosceranno nel giro di dieci giorni e faranno da preludio all'ennesimo braccio di ferro tra accusa e difesa: in base ad esse i difensori chiederanno alla Cassazione di rispedire a casa i cinque indagati attualmente in carcere, in attesa del possibile rinvio a giudizio.
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Stupro di gruppo a una turista,
nel mirino altri tre sospettati
di Ciriaco M. Viggiano
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Domenica 24 Giugno 2018, 09:54
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