Stupro in discoteca a Londra, condannato a 7 anni il giovane della «Napoli bene»

di Maria Chiara Aulisio
Venerdì 22 Novembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 22 Giugno, 14:26
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La Corte di Isleworth ha deciso: sette anni e mezzo di carcere per N. O., 25 anni, napoletano, e L. C., il suo amico bolognese di 26 anni, accusati di aver abusato di una ragazza australiana, in una stanzetta all’interno di una discoteca londinese, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2017. Il giudice si è pronunciato nel pomeriggio di ieri, poco dopo le 18, in un’aula di tribunale gremita di giornalisti, fotografi e operatori tv. Il caso - seguito per O. dall’avvocato napoletano Maurizio Capozzo - ha monopolizzato per giorni le pagine dei tabloid inglesi suscitando un grande clamore mediatico. I due ragazzi - subito dopo la pronuncia della sentenza di primo grado - sono stati immediatamente trasferiti nel carcere di Londra.

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Al vaglio della difesa l’ipotesi - sulla base degli accordi internazionali - di chiedere che la pena venga scontata in Italia anche se - come prevede l’ordinamento britannico - se O. e C. decidessero di rimanere nel carcere di Londra, ne sconterebbero solo la metà: vale a dire poco più di tre anni e mezzo. In ogni caso, per avviare la procedura necessaria a un eventuale trasferimento nelle carceri italiane, bisognerà attendere che quella stessa sentenza venga riconosciuta nel nostro paese. E i tempi potrebbero essere piuttosto lunghi. Bisognerà innanzitutto aspettare tre mesi per stabilire se ci sarà appello o meno. Nel primo caso ci vorranno altri otto mesi per celebrarlo, nel secondo si potrà invece avviare subito la richiesta di riconoscimento della sentenza qui in Italia. Da quel momento dovrà passare almeno un anno perché la pratica vada a buon fine.

I FATTI
La vicenda risale a due anni fa: i ragazzi - in quel periodo a Londra per perfezionare lo studio della lingua inglese - avevano anche fatto ritorno in Italia. E nulla sarebbe accaduto se uno dei due, L. C., non fosse tornato, a marzo 2018, nel Regno Unito per assistere a una partita di calcio. Il giovane è stato arrestato all’aeroporto di Heathrow, appena atterrato sul territorio inglese, così come prevede la legge. Da qui la decisione di N. O., che appartiene a una nota famiglia di imprenditori napoletani, di consegnarsi spontaneamente alle autorità inglesi e saldare il suo debito con la giustizia. 

LE IMMAGINI
I media britannici hanno trasmesso il contenuto dei video mostrati in aula: le telecamere a circuito chiuso hanno ripreso tutte le fasi dell’aggressione: da quando i due hanno iniziato a ballare con la australiana, tentando di baciarla, fino all’ingresso in quello stanzino di servizio dove si è consumata la violenza, poi anche il gesto di compiacimento. «I due italiani hanno approfittato di una ragazza completamente ubriaca e, dunque, incapace di esprimere il proprio consenso». Per i giurati di Isleworth si è trattato di stupro.

Fino al verdetto emesso ieri da una giudice della Isleworth Crown Court di Londra, il quale ha fatto suo il rapporto degli investigatori imputando a C. e O. di aver «approfittato di una vittima vulnerabile». Di qui la condanna per violenza sessuale e lesioni gravi.
 

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