Su Nature lo studio della Stazione Zoologica Anton Dohrn

Su Nature lo studio della Stazione Zoologica Anton Dohrn
Martedì 2 Febbraio 2016, 14:25
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Il più importante magazine internazionale del settore scientifico pubblica uno studio della stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Nature ha evidenziato l’importanza degli esiti delle ricerche sul genoma del farenogama Zostera marina. Un lavoro condotto da un consorzio internazionale di 35 laboratori coordinati dalla professoressa Jeanine Olsen dell’Università di Groningen, a cui ha partecipato il team della Stazione Zoologica Anton Dohrn guidato dal dottor Gabriele Procaccini (insieme alle giovani ricercatrici Emanuela Dattolo e Chiara Lauritano). Si tratta delle seagrasses, piante con fiore che sono ritornate al mare e che rappresentano uno dei cambiamenti più estremi che un organismo terrestre o di acqua dolce possa subire.

Il tutto fornisce una occasione unica per studiarne i relativi adattamenti. Il genoma di Zostera marina, infatti, rappresenta una risorsa unica che si interfaccia con un’ampia gamma di tematiche di ricerca, dall’adattamento degli ecosistemi marini al riscaldamento climatico ed al loro ruolo nella mitigazione dell’accumulo di CO2, fino ad arrivare alla scoperta dei meccanismi di tolleranza alla salinità che possono supportare ulteriormente la coltivazione assistita delle piante di interesse alimentare.

Questa prima analisi del genoma di Zostera marina, rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso di studio. Nel corso dello studio sono state ottenute anche ampie informazioni sul trascrittoma della pianta, circa i geni più attivi nei diversi tessuti ed in differenti condizioni sperimentali.

Il dottor Gabriele Procaccini sta lavorando da anni sulla individuazione dei geni che si esprimono in rapporto alle diverse condizioni ambientali in cui si trovano le specie mediterranee di piante marine,  come Posidonia oceanica, che forma estese praterie sottomarine lungo tutto il litorale italiano, con importanti funzioni ecosistemiche come quelle di fornire un habitat per un’ampia diversità di organismi animali e vegetali, arginare l’erosione della costa nonché intrappolare anidride carbonica e con un effetto positivo sulla mitigazione dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo è quello di studiare l’ecologia e l’evoluzione delle piante, capirne le capacità di adattamento, evidenziare condizioni di stress e fornire strumenti avanzati per il ripristino delle praterie degradate.

La missione della Stazione Zoologica Anton Dohrn è la ricerca sui processi fondamentali della biologia, con specifico riferimento agli organismi marini e alla loro biodiversità, in stretto legame con lo studio della loro evoluzione e della dinamica degli ecosistemi marini, attraverso un approccio integrato e interdisciplinare. Lo studio delle applicazioni biotecnologiche conseguenti è parte della missione dell’Ente.

Le ricerche nel campo della biologia marina, oltre a consentire avanzamenti delle conoscenze di base, hanno spesso una valenza applicativa. Ne costituiscono esempi illuminanti i premi Nobel per la Fisiologia e Medicina ottenuti da eminenti studiosi per studi condotti su organismi marini. La recente acquisizione di genomi di numerosi organismi marini e  la possibilità di utilizzare nuove metodologie della cosiddetta genetica inversa e della microscopia avanzata, aprono nuovi fronti di investigazione nel settore della Biologia e dell’Evoluzione.

Inoltre, dall’esplorazione della biodiversità presente nei mari deriveranno avanzamenti fondamentali relativi alla conoscenza di meccanismi biologici di base, di nuove sostanze bioattive e dei processi ecologici che sono alla base degli equilibri climatici globali.

 
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