Suicidi a Napoli, il vescovo Battaglia sul ponte di San Rocco: «Lotto con voi, fermiamo questa strage»

Suicidi a Napoli, il vescovo Battaglia sul ponte di San Rocco: «Lotto con voi, fermiamo questa strage»
di Paolo Barbuto
Martedì 5 Ottobre 2021, 12:00 - Ultimo agg. 21:15
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Aveva promesso di schierarsi al fianco dei residenti di via nuova San Rocco che chiedono attenzione per alzare barriere di protezione sul ponte dei suicidi, il vescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, è stato di parola: ieri pomeriggio è andato nella parrocchia di San Rocco, a pochi metri dal ponte, e ha incontrato i residenti preoccupati, poi ha chiesto di andare personalmente sul ponte, dove s'è fermato qualche minuto in raccoglimento.

Intanto proprio ieri mattina, quando la visita del vescovo di Napoli era già stata annunciata, sul ponte s'è presentata una squadra di operai del Comune per sistemare una barriera di inferriate.

Si tratta di cancellate di fortuna, identiche a quelle già installate sul ponte del Virgiliano, solo che a San Rocco non sono riusciti a completare il lavoro in tempo: per adesso è protetto solo un lato del ponte, quello opposto è ancora pericoloso. 

Monsignor Battaglia non ha voluto dir messa, è arrivato nella chiesa di San Rocco e s'è seduto fra la gente, per ascoltare la preoccupazione del territorio. Ha chiesto di sentire chiunque avesse qualcosa da dire, gli sono state presentate tante storie, tutte disperate, di persone che abitano intorno al ponte e spesso s'accorgono di quel che sta accadendo, senza però riuscire a fare nulla se non urlare, provare a farsi sentire per fermare quelle persone che stanno per compiere un gesto insano.

L'attimo più toccante è giunto quando un bimbo di dieci anni ha chiesto la parola per dire al vescovo di Napoli che lui stava sul balcone quando una persona s'è lanciata nel vuoto e che quel momento non lo dimenticherà più. Ha chiesto a monsignor Battaglia perché devono accadere certe cose: il vescovo l'ha ascoltato con attenzione, gli ha chiesto il nome, lo ha rassicurato. 

Poi è stato il momento delle parole rivolte a tutta quella comunità in lotta per fermare la strage dei suicidi. Monsignor Battaglia ha avuto parole d'elogio per la tenacia delle persone che vogliono fermare chi pensa di togliersi la vita: «Il vostro impegno è un segnale importante - ha detto - anche se quelle persone non appartengono alla vostra comunità voi volete proteggerle, difenderle, salvarle, perché sapete che il dolore di uno è il dolore di tutti, che certe disperazioni ci appartengono anche quando arrivano da persone che non conosciamo, che ci sono lontane».

 

Dopo aver lungamente ascoltato i residenti, il vescovo ha voluto verificare personalmente la situazione del ponte di San Rocco. Seguito dalla piccola folla di fedeli s'è avviato a piedi dal lato ancora non protetto dalle inferriate, ha guardato giù, s'è fermato in raccoglimento anche se non ha condiviso una preghiera con tutti gli altri.

Prima di andare via monsignor Battaglia ha ribadito la sua vicinanza costante alle persone di San Rocco, ha chiesto di essere informato costantemente degli sviluppi della situazione, ha invitato ognuno a non abbassare la guardia finché non sarà definitivamente bloccata la strage dei suicidi. Il vescovo ha detto che sarà vicino alla gente anche oggi pomeriggio quando ci sarà una nuova manifestazione sul ponte: «Non smettete di lottare».

E la gente di via Nuova San Rocco non ha intenzione di smettere. Questo pomeriggio alle 18.30 ci sarà una manifestazione ufficiale, una fiaccolata che si protrarrà fino a tarda sera per illuminare il ponte e fare in modo che non si spenga la luce sulla strage dei suicidi. 

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