Superbonus, ingegneri napoletani in protesta: «No alle asseverazioni video, lesive della dignità dei professionisti»

Superbonus, ingegneri napoletani in protesta: «No alle asseverazioni video, lesive della dignità dei professionisti»
Giovedì 22 Settembre 2022, 14:17 - Ultimo agg. 14:24
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L’Ordine degli ingegneri di Napoli, col presidente Edoardo Cosenza, insieme agli altri quattro Ordini della Campania, con i rispettivi presidenti Giovanni Acerra (Avellino), Ivan Verlingieri (Benevento), Carlo Raucci (Caserta), Raffaele Taratera (Salerno), si fa interprete del malcontento degli iscritti rispetto alla nuova procedura di certificazione dei lavori.

Gli Ordini degli ingegneri della Campania insorgono dopo la richiesta avanzata dalla società Deloitte di presentare un breve video realizzato dal tecnico asseveratore, per conto del proprio cliente, da allegare alla pratica per il riconoscimento del superbonus, con l’obiettivo di illustrare rapidamente l'intervento effettuato e prevenire eventuali frodi.

In una nota dicono che «tale procedura, oltre che lesiva della dignità dei professionisti, appare per giunta superflua, in quanto agli Ordini è già demandata dalla Costituzione la funzione di garante della legalità a cui dunque tutti gli iscritti devono attenersi. Gli ingegneri campani si dichiarano quindi in completa sintonia col dissenso già espresso in merito dalla Rete delle professioni tecniche (Rpt) e dal Consiglio nazionale degli ingegneri».

«La procedura richiesta da Deloitte rischia di ingolfare e rallentare ulteriormente le pratiche per il riconoscimento del bonus, strumento indispensabile per ridare ossigeno a un settore trainante, specie nel Mezzogiorno, come l’edilizia, dopo ormai due anni di continui mutamenti della legge sul superbonus che sembrava essere il nuovo Piano Marshall anche per la comunità tecnica oltre che per la filiera delle costruzioni».

Video

«Pur comprendendo quindi le preoccupazioni degli enti coinvolti nel processo di rendicontazione, riteniamo che la procedura adottata sia inappropriata e lesiva per la figura del professionista e pertanto esprimiamo totale contrarietà a questo ulteriore onere che non garantisce alcuna sicurezza aggiuntiva alle procedure già ampiamente garantiste, ma mina solo la credibilità di un’intera classe di professionisti».

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