Svolta Sannazaro, Filippone:
«Porterò la serenità, ora silenzio»

Svolta Sannazaro, Filippone: «Porterò la serenità, ora silenzio»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 13 Ottobre 2018, 17:04
3 Minuti di Lettura
Settimane di caos, rancori, polemiche. Una comunità scolastica divisa, con rapporti deteriorati al punto da suggerire agli ispettori ministeriali l'assenza «delle basi per ricostruire un rapporto in piena serenità con studenti, famiglie e docenti», a cui deve aggiungersi inevitabilmente quel «numero eccessivo di classi accettate, non coerente con l'offerta formativa» che ha portato al procedimento disciplinare della preside Laura Colantonio e alla «sospensione a effetto immediato» firmato dal direttore generale dell'Ufficio Scolastico regionale Luisa Franzese. La stessa che ha nominato come reggente del liceo «Sannazaro» Maria (ma per chi la conosce bene è nota come Mia) Filippone, attuale dirigente scolastico del «Genovesi».

IL CURRICULUM
Carriera lunga e prestigiosa dedicata prima alla docenza e in seconda battuta alla dirigenza, Filippone ha sempre avuto a cuore tematiche sociali che ne hanno caratterizzato l'immagine di preside in prima linea contro le disparità. Tre i principali tratti distintivi: conquista della legalità, che con impegno ha integrato con la didattica portando all'interno della scuola seminari e convegni delle principali associazioni anti camorra; campagne contro la violenza sulle donne; e lotta alla dispersione scolastica. Su questo punto basti ricordare la ricostruzione di un ciclo virtuoso all'Istituto tecnico «Marie Curie» di Ponticelli, dove il tasso di abbandono al suo arrivo era del 50 per cento, e dopo il suo mandato più che dimezzato.
Al «Genovesi» ha fatto tanto, prima di tutto l'ha salvato dall'accorpamento a causa dell'esiguo numero di iscritti, poi ha ringiovanito il piano formativo pur restando profondamente ancorata alle radici antiche dello storico liceo di Napoli.

L'IMPEGNO
Da lunedì inizia la reggenza al Sannazaro e per Mia Filippone sarà una grande responsabilità. «Responsabilità precisa - che è legata al ruolo del dirigente scolastico. È bene tenere a mente che la scuola è un luogo delicatissimo, un ingranaggio complesso. E la prima cosa fondamentale da instaurare è la relazione tra tutte le componenti di questo ingranaggio, e affinché ci sia una guida seria, è bene essere in grado di condividere le scelte».
«Ecco - aggiunge Filippone - relazione e condivisione sono gli ingredienti delle mie ricette per una buona scuola, ma sono convinta siano gli stessi di qualunque altro preside». Ma Filippone non si esime dal ribadire che «il preside decide lui alla fine, ma è una scelta che arriva solo dopo avere capito, ascoltato, condiviso. Questa è la mia esperienza personale, la mia linea guida generale. Per dirigere in questa maniera però c'è bisogno di tanto, tanto impegno e dedizione totale».

CERTEZZE
Conscia del compito «molto faticoso» che l'attende, la dirigente tiene a sottolineare di essere alla prima esperienza da reggente: «Non mi sono mai candidata in passato, proprio per le energie che devono essere investite necessariamente se si prende un impegno del genere. Ma nel caso del Sannazaro c'era un dovere istituzionale nei confronti di questa scuola. Ritenevo continua Filippone - che proprio in un caso del genere bisognava dare certezze, o per lo meno delle possibilità al direttore Franzese, che aveva bandito quel posto contemporaneamente alla sospensione, perché necessitava di un reggente il più presto possibile. Non sarà un impegno facile, non lo sarebbe stato per chiunque avesse ottenuto questo incarico, nessuno lo avrebbe preso alla leggera. Spegnere gli incendi, non è mai facile».

L'OBIETTIVO
E tra i primi impegni per il Sannazaro c'è quello di «dover spegnere i riflettori. È necessario ritornare alla banale quotidianità, a dimensioni più consone e utili a tutti i componenti del liceo - docenti, studenti, famiglie - per lavorare in armonia. È necessario per ritrovare la serenità persa. Ora è tempo del silenzio, e, anzi, ho pure parlato fin troppo. La mia priorità sarà il bene del Sannazaro, ed è con tutti coloro che lo compongono che sento l'esigenza di parlare e confrontarmi».
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