In una sola settimana non ha riversato ai Monopoli di Stato oltre mezzo milione di euro provenienti dalle giocate del Lotto. Adesso, per il titolare di una ricevitoria di Scampia, in via Attilio Micheluzzi, arriva la scure della Corte dei Conti. Condannato a risarcire lo Stato per oltre 360mila euro di danno erariale, mentre già pochi mesi dopo il fatto, i Monopoli gli avevano revocato la concessione e incamerato la polizza fidejussoria da oltre 155mila euro. Arriva anche a Napoli l’inchiesta della Procura contabile sui mancati riversamenti ai Monopoli dei proventi del Lotto da parte di ricevitorie e tabaccherie. Un fenomeno sempre più diffuso, tanto che diversi casi si sono registrati l’anno scorso in tutta la regione. Negli ultimi mesi, le indagini della Procura contabile si sono concentrati su Napoli città e su Salerno, e diversi fascicoli sono aperti. Ma i problemi non finiscono qui, perché spesso i titolari delle ricevitorie che vengono beccati e condannati risultano nullatenenti, mentre le polizze fidejussorie non sempre riescono a coprire interamente le somme non versate.
IL CASO
Con sentenza depositata il 9 luglio, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania - Michael Sciascia presidente, Benedetta Cossu e Robert Schulmers Von Pernwerth consiglieri - ha condannato il titolare della ricevitoria di via Micheluzzi «per 362.648,62 euro di danno erariale, conseguente al mancato riversamento dei proventi del gioco del Lotto riferiti alla settimana contabile del 3 maggio 2016». L’indagine condotta dal sostituto procuratore generale Ferruccio Capalbo era scattata un anno fa su denuncia dei Monopoli di Stato per un danno di 523.648,62 euro. Il 10 maggio successivo, l’Agenzia aveva sospeso il ricevitore e a settembre aveva revocato la concessione e incamerato la cauzione «per l’importo di 155.835,43 euro a titolo di parziale ripiano del debito erariale, oltre a 5.164,57 euro a titolo risarcitorio per inadempienza agli obblighi contrattuali».
IL PROVVEDIMENTO
Chiamato a dedurre dalla Procura contabile, il titolare della ricevitoria non ha risposto con le controdeduzioni scritte, né ha chiesto di essere sentito personalmente e non si è costituito in giudizio. Il collegio, quindi, ha ritenuto che «il ricevitore abbia agito con dolo. Dagli atti - scrivono i giudici nella sentenza - emerge incontestabilmente una condotta improntata non solo a grave negligenza e palese inottemperanza agli obblighi contrattuali (il convenuto non ha provveduto al pagamento tardivo, né a produrre alcuna osservazione, controdeduzione, giustificazione o scritti difensivi), ma anche ad una reiterata violazione di precise ed espresse disposizioni di legge, la cui osservanza risulta fondamentale e ineludibile per chi, gestendo il servizio di ricevitoria del Lotto, è addetto al maneggio di rilevanti somme di denaro per conto dell’Erario».
IL MECCANISMO
Secondo la legge, infatti, ogni ricevitore del Lotto, considerato a tutti gli effetti un agente contabile, è tenuto a versare il giovedì di ogni settimana successiva all’estrazione del sabato, i proventi della settimana precedente, al netto delle vincite e dell’aggio che gli spetta, sulla base dell’estratto conto della settimana. Quest’ultimo, poi, viene inviato il giorno successivo al versamento all’Ispettorato dei Monopoli di Stato, con allegati tra gli altri, gli scontrini originali vincenti, quelli annullati e quelli rimborsati. I controlli sulla procedura sono molto serrati. Le giocate del Lotto sono registrate, in tempo reale, su sistema informatico che rilascia la ricevuta. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, così, sa a quanto ammontano le giocate in una ricevitoria. Se non sono riversate nei tempi, scatta la diffida e in caso di reiterazione la sospensione e la revoca della licenza. Ma il recupero delle somme non è sempre facile, perché spesso i titolari delle ricevitorie risultano nullatenenti. In Campania ci sono già diversi fascicoli aperti su denuncia dei Monopoli di Stato.
LE INDAGINI
Sotto osservazione non ci sono solo i proventi del gioco del Lotto, ma il fenomeno dei mancati riversamenti è allargato anche alle imposte di bollo e, in maniera inferiore, alla tassa di possesso delle auto, che si pagano ugualmente in tabaccheria.
Tabaccaio non versa al Monopolio,
giocate al lotto per mezzo milione
di Pierluigi Frattasi
Articolo riservato agli
abbonati
Martedì 4 Settembre 2018, 09:01
3 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA