Tangenziale di Napoli nel caos e a gennaio chiude anche via Caracciolo

Tangenziale di Napoli nel caos e a gennaio chiude anche via Caracciolo
di Paolo Barbuto
Domenica 3 Novembre 2019, 09:00 - Ultimo agg. 16:43
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Mentre la città si dibatte nel caos del traffico generato dai lavori in Tangenziale, all'orizzonte si profila l'ombra di una nuova, imponente, tempesta che travolgerà la mobilità: a partire dal sette gennaio la porzione ancora percorribile di via Caracciolo sarà occupata da un immenso cantiere necessario alla posa di cavi di altissima tensione dell'Elettrodotto Fuorigrotta-Napoli Centro, della Terna. Quel cantiere andrà avanti a spezzoni allungandosi anche nel cuore di Fuorigrotta e terminerà, se tutto andrà secondo le previsioni, dopo 311 giorni consecutivi di lavori, il 12 marzo del 2021.

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La frazione dei lavori che andrà a impattare in maniera determinante sulla circolazione della città è quella che andrà avanti, se il cronoprogramma sarà rispettato, dal 7 di gennaio a 3 di aprile del prossimo anno. Gli interventi sul lungomare sono stati annunciati con larghissimo anticipo da Terna che ha chiesto al Comune di organizzarsi per pianificare ogni azione in vista dell'apertura del cantiere. Le riunioni si sono susseguite. Tutti hanno fornito il proprio contributo ed è (quasi) pronto un piano traffico alternativo per la circolazione che verrà ridimensionata lungo via Caracciolo. Si tratta di uno scavo in profondità che raggiungerà la larghezza di tre metri, occupando gran parte della carreggiata disponibile. Si tratta, dunque, di restringere drasticamente il flusso delle automobili. Ma oltre allo scavo c'è un altro problema, quasi insormontabile.

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Pare che un'unica richiesta sia giunta, da parte di Palazzo San Giacomo, ai tecnici che predisporranno il progetto dei lavori: salvate la pista ciclabile, lasciate che le biciclette possano continuare a percorrere il lungomare liberato. La richiesta di salvare la ciclabile a discapito dello spazio da destinare alle automobili ha fatto saltare sulla sedia il presidente della municipalità, Francesco de Giovanni il quale chiarisce con vigore: «Non è pensabile che possano iniziare lavori su via Caracciolo mentre il resto della città è in lotta, quotidiana, contro il caos del traffico. Non è immaginabile che, oltre ai disagi del nodo Municipio che è già al limite dei carichi di traffico sopportabili, si aggiunga anche una trincea di lavori a via Caracciolo che contribuirebbe a spezzare, ulteriormente la città. Il tutto, senza però poter toccare la pista ciclabile».

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Sul tema il presidente della prima municipalità ha anche scritto una lettera ufficiale a palazzo san Giacomo nella quale chiede di rivedere i progetti che paralizzerebbero la città ma, soprattutto, fa riferimento al percorso per i ciclisti: «Per ovviare ai problemi di traffico su una strada che garantisce il collegamento est-ovest della città ha scritto de Giovanni all'assessore ai trasporti - suggerisco l'utilizzo della pista ciclabile per attrezzare il cantiere. Il sacrificio che tale scelta determinerebbe per quanti la utilizzano, non è certo paragonabile alle difficoltà che avrebbe il traffico automobilistico». Attualmente a questa lettera, spedita quasi un mese fa, non c'è stata risposta ufficiale.

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L'invasione dei cantieri Terna, che si sposteranno fino alla porzione occidentale della città, comporterà disagi anche a Fuorigrotta dove si prevedono giorni difficili dalla prossima estate fino al marzo del 2021.

La sequenza degli spostamenti e dei tempi di durata degli interventi la potete leggere nel documento che pubblichiamo in questa pagina. Si tratta del cronoprogramma ufficiale fornito alla società che eseguirà gli scavi. Il Comune l'ha condivisa con tutti i soggetti coinvolti, così è venuto fuori il dettaglio, puntuale, degli interventi: vedete che s'inizia proprio da via Caracciolo. Una maniera per spiegare fin da subito ai napoletani che quest'invasione di operai, scavi, transenne e divieti, sarà difficile da digerire: «Non è questione solo di difficoltà nella concessione della ciclabile per i lavori. Qui c'è anche da approfondire la questione dei percorsi alternativi del traffico - spiega il presidente della municipalità Chiaia, de Giovanni - Quale sarà l'alternativa per le auto che non potranno più immettersi su via Caracciolo? Basterà un piano a tempo come quello realizzato per le Universiadi? Una cosa è certa: io non permetterò che questa zona della città, già devastata da scelte di viabilità infelici, sopporti altri mesi di profondo disagio».

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