Tari, allarme da discoteche e palestre: «Rifiuti mai prodotti, niente tasse o falliamo»

Tari, allarme da discoteche e palestre: «Rifiuti mai prodotti, niente tasse o falliamo»
di Gennaro Di Biase
Venerdì 26 Febbraio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 18:36
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È tilt fiscale non solo tra pubblici esercenti e negozianti, ma anche per discoteche, palestre, cinema e teatri. In queste ore le scrivanie delle imprese più colpite da chiusure e restrizioni anti-Covid sono invase da cartelle esattoriali della Tari in scadenza il primo marzo, e si annunciano ricorsi in sede legale «contro il pagamento di una tassa per cui non è stato erogato nessun servizio perché non è stata prodotta immondizia». Sono tanti i nodi arrivati al pettine in queste ore. La situazione Tari insomma è tesa. Il Comune valuta un differimento dei pagamenti.

 

Ricapitoliamo l'odissea delle categorie più bersagliate dai dpcm. Dal lockdown del marzo 2020 a oggi i mesi di chiusura sono stati 7 su 12 per le palestre (aperte tra maggio e ottobre), 11 su 12 per le discoteche in Campania (riaperte tra giugno e luglio), 9 su 12 per cinema e teatri (aperti con limitazioni dall'estate fino all'ingresso in arancione della Campania a novembre). Per tutte queste attività gli incassi sono crollati dall'«80 al 100%» e gli sgravi fiscali arrivano al massimo al «10% sulla Tari - spiega la Silb regionale - con 12,66 euro al metro quadro anziché 14». «La collaborazione con l'assessore Galiero non manca - spiega Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli - L'idea del Comune è posticipare il pagamento della Tari: per sospendere la tassa servono finanziamenti dal Governo o si rischia un collasso della raccolta». Telefonate con gli avvocati per i titolari delle palestre: «Ho la richiesta di pagamento mandata dal Comune - sospira Simone Borrelli, titolare di Eagle Gym a Chiaia e Fit Express al Vomero - Nessuno sconto. Dovremmo pagare oltre 3mila euro a fronte di 7 mesi di chiusura e incassi azzerati. Siamo pronti al ricorso: se siamo chiusi senza produrre rifiuti perché dobbiamo pagare la somma piena?». «Tra oggi e domani ricorre un anno dalla chiusura delle discoteche - spiega Alessandro Esposito, socio del night la Mela, Teatro Posillipo e presidente di Silb Campania - Eppure dovremo pagare intorno ai 9mila euro per il cinema Posillipo (750 metri quadri) e 6.500 per la Mela (450 metri quadri), nonostante un crollo di fatturato del 100% per la Mela, che non ha mai riaperto, e del 90% per chi ha lavorato in estate. I ristori sono bastati a pagare 3 mesi di affitto. Il mese di parametro scelto dallo Stato per gli aiuti è stato aprile, uno dei meno produttivi per le imprese, e quindi meno gravoso per l'Agenzia delle Entrate. Oltre al Comune di Torino, l'amministrazione di Rimini è vicina all'annullamento della Tari». Su cinema e teatri grava il tributo di affissione. Per la Tari, hanno ricevuto lo stesso trattamento di ristoranti e bar, con «uno sconto del 10% rispetto al meno 90% di introiti - spiegano Roberta Starace e Peppe Caccavale, titolari del Teatro Augusteo, insieme alla famiglia Grispello del cinema Metropolitan - Siamo chiusi da marzo e costretti a pagare servizi mai ricevuti. È una situazione grottesca che riguarda anche la tassa di affissione, pagata in anticipo a inizio 2020 per l'Augusteo che non ha mai riaperto: versammo circa 90mila euro, ma il Comune ci ha riconosciuto un rimborso solo per i 3 mesi di zona rossa, nonostante siano saltate completamente le stagioni.

Il Comune per ora non ha risposto concretamente alle nostre richieste, speriamo non consideri persi i soldi versati. Aprire l'Augusteo in estate con 200 posti su 1500 ci avrebbe provocato grosse perdite».

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Non a caso, la proposta del ministro Franceschini al Cts, che ipotizza una riapertura con misure più stringenti di quelle estive, viene accolta con freddezza. «Abbiamo riaperto il Filangieri in estate - osserva il presidente di Agis Campania Luigi Grispello - E le perdite sono state più dei ricavi. Con restrizioni maggiori aprire non converrebbe a nessuno». Comune, prefetto, associazioni di categoria, forze dell'ordine, questore si sono incontrati in Prefettura dopo le risse sul lungomare e gli assembramenti, nell'ottica di una collaborazione: «Siamo contenti di essere stati coinvolti in una riunione decisionale», aggiunge Della Corte. «Il dialogo è stato proficuo - dice il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo - ma le imprese hanno bisogno di maggiore tutela». «Ritengo molto utile questo confronto - dice il presidente nazionale di Aicast Antonino Della Notte - per proseguire nel solco di una sinergia con le istituzioni e le forze dell'ordine, più che mai necessario in questo momento».

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