Tasse, a Napoli arriva la stangata: oltre mille euro a famiglia

Tasse, a Napoli arriva la stangata

Tasse, a Napoli arriva la stangata: oltre mille euro a famiglia
di Valerio Iuliano
Martedì 15 Giugno 2021, 23:30 - Ultimo agg. 16 Giugno, 19:04
4 Minuti di Lettura

Ingorgo fiscale o tax day, la sostanza non cambia. Per i contribuenti napoletani da domani inizierà una lunga serie di versamenti, che avranno un’incidenza notevole sui bilanci familiari già a dura prova dall’emergenza economica scaturita dalla pandemia. Anche per le imprese e per i lavoratori autonomi, regolare i conti con il fisco - locale e nazionale - sarà un compito arduo. Quello del mese di giugno è un appuntamento tradizionale, ma questa volta ci saranno nuovi adempimenti burocratici a complicare la vita dei commercialisti. Per rendersi conto di quanto sia aggrovigliato e caotico lo scenario, è sufficiente consultare la pagina web relativa allo scadenzario fiscale dell’Agenzia delle Entrate. 

Tra il 16 e il 30 giugno tra versamenti, dichiarazioni e comunicazioni, si arriva a quota 143. Un numero impressionante, che coinvolge in modo differente imprenditori, commercianti, lavoratori autonomi, artigiani, professionisti con partita Iva, società di capitali, intermediari finanziari e persone fisiche.

Su 143 adempimenti, ci saranno 124 versamenti fino alla fine del mese, quando i contribuenti saranno chiamati alla cassa per il saldo 2020 e l’acconto 2021 delle imposte sui redditi. A Napoli i tributi locali avranno un impatto determinante su famiglie e imprese. Per le utenze domestiche, la media di Imu e Tari supererà ampiamente i 1000 euro. Per la giornata di domani è prevista la scadenza dell’acconto Imu 2021. 

La tassa sugli immobili riguarderà anzitutto le seconde case. Mentre per le abitazioni principali è confermata l’esenzione, con la sola eccezione delle “case di lusso”. Sulle seconde case, il carico fiscale è gravoso come negli anni scorsi. Secondo un dossier del Servizio Politiche Territoriali della Uil, il costo dell’acconto Imu è di 640 euro. Una cifra che scaturisce da un calcolo effettuato in base alle rendite catastali medie degli immobili presenti sul suolo partenopeo. Per effetto della pandemia, saranno invece esentati alberghi, bed and breakfast, affittacamere, case vacanze e tutte le altre strutture ricettive, a patto che i titolari degli immobili siano anche gestori delle attività. Una misura che era stata disposta già nel 2020. Questa volta l’esenzione si applicherà anche sugli immobili di tutti i titolari di partita Iva, che nel 2020 hanno subito un calo del fatturato superiore al 30% rispetto all’anno precedente.

Video

Sul fronte dei tributi locali, i napoletani saranno chiamati nuovamente alla cassa il 15 luglio per la prima rata della Tari 2021. Le tariffe non sono ancora disponibili. Occorrerà attendere l’approvazione della delibera comunale e non sono esclusi ulteriori rincari. Se ci si limita a prendere in considerazione le aliquote del 2020, il costo della tassa per una famiglia di 4 componenti, residente in un immobile di 80 mq, supera ampiamente i 400 euro. Un dato che, aggiunto a quello dell’acconto Imu, contribuisce al superamento della soglia dei 1000 euro.

I versamenti saranno tanti e così il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Napoli propone una rateizzazione: «Una misura possibile - spiega Vincenzo Moretta - è quella di aumentare il numero delle rate possibili per il versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021, ipotizzando una dilazione da giugno a dicembre 2021, spostando il versamento del secondo acconto di novembre a gennaio 2022 in tre rate. Tale misura comporterebbe un versamento uguale nel quantum, ma dilazionato in 10 mesi: i contribuenti potrebbero saldare quanto dovuto in più tempo. Gli acconti 2021, comunque risulterebbero versati entro e non oltre la presentazione dei modelli relativi all’anno d’imposta 2021». 

Il quadro è comunque più complicato degli anni scorsi, a dispetto delle semplificazioni più volte invocate da tutte le categorie. «Ad esempio - sottolinea il presidente della Confederazione Imprese e professioni Mauro Pantano - in questi giorni dobbiamo anche fare i bilanci delle società e le dichiarazioni dei redditi che sono molto complesse. L’Agenzia delle Entrate ha inserito nuovi spazi che servono per l’indicazione dei dati relativi ai bonus di cui hanno usufruito molti lavoratori autonomi, in base ai cali di fatturato nel 2020. E, se non si rispettano i parametri, si rischia addirittura di dover restituire il bonus. Da qualche giorno, inoltre, è ritornato anche il redditometro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA