La scritta A teatro tutto è possibile che risalta sul bancone della buvette sembra essere stata realizzata appositamente per loro. Per le donne della cooperativa sociale Eva che da un mese si occupano del punto ristoro del teatro Mercadante. E invece quella frase in corsivo, che si trovava già lì, è una coincidenza quanto mai indovinata. Giusy e Rita hanno un sorriso contagioso, accolgono i clienti con entusiasmo. Alle loro spalle c'è un passato fatto di violenza come per le altre donne della cooperativa che ha sede a Santa Maria Capua Vetere, molte delle quali ospiti di Casa Lorena, la struttura di Casal di Principe che sorge in un bene confiscato alla camorra e che è il cuore di Eva (www.cooperativaeva.com). Qui Giusy e Rita hanno imparato a cucinare, a sentirsi di nuovo utili grazie al supporto di sociologhe, avvocatesse, assistenti sociali, educatrici e psicologhe. Ed ora sono l'anima de La buvette di Eva che nasce per sostenere i percorsi di libertà di donne che credono nel proprio valore, come è scritto sui pannelli che arredano il locale. In esposizione - tra cassoni di scena diventati tavolini della buvette e sedie in legno tutte diverse - anche un abito di Eva Lab, altro progetto della cooperativa.
«Il percorso di reinserimento - racconta una delle socie, la sociologa Manuela Della Corte - è fatto di conoscenza e valorizzazione delle competenze individuali. La nostra mission è quella di contrastare la violenza di genere, ci occupiamo appunto di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne maltrattate». E proprio da Casa Lorena arrivano i pasti serviti a pranzo nella buvette (aperta dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 18 e quando ci sono eventi anche in altri orari, e nel fine settimana da due ore prima dello spettacolo).