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Teatro San Carlo, ressa e caos alla prima del film sui De Filippo e l'Asl chiama la polizia

di Ugo Cundari
Articolo riservato agli abbonati
Martedì 7 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. : 18:32
4 Minuti di Lettura

Nel giorno dell'introduzione del super green pass per accedere a cinema e teatri, al san Carlo è scoppiato il finimondo. Era in programma la prima del film di Sergio Rubini dedicato ai fratelli De Filippo. Serata di gran gala, tra gli invitati la seconda e la terza carica dello Stato, il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e il Presidente della Camera Roberto Fico, e poi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, lo scrittore Maurizio De Giovanni. Già alle 18, un'ora prima dell'inizio del film, fuori al teatro e in prossimità dell'ingresso si è formata una calca di persone costrette a convertire l'invito in biglietto, dunque ad aspettare i tempi tecnici di questa operazione per poi doversi fermare al controllo del green pass con le nuove norme. E quindi in poco tempo si è formato un maxi assembramento durato più di un'ora. Anche perché chi si era anticipato per la conversione del biglietto magari andando al san Carlo con largo anticipo, si è visto rimandare indietro. Dunque era inevitabile che si creasse una ressa. «Una vergogna, erano tutti in fila come animali, inaccettabile dopo i tanti sacrifici fatti e che stiamo facendo» dice Verdoliva. «C'erano centinaia di persone una addosso all'altra. Non potevo permettere di assistere passivamente, ho sentito il dovere di intervenire». E così Verdoliva ha deciso di non voler più partecipare alla serata e ha abbandonato il teatro in segno di dissenso, non prima però di aver chiamato le forze dell'ordine e il dipartimento di prevenzione che con i suoi ispettori è arrivato poco dopo per verificare l'accaduto ed eventualmente procedere a sanzioni. «È stata la dimostrazione di come non si devono organizzare eventi di questo genere. Non possiamo permetterci di dare questa immagine di Napoli». Anche De Giovanni è stato tentato di andarsene in segno di protesta, confidando a chi gli stava vicino: «È una cosa incredibile, stiamo in fila uno sopra l'altro, è un'organizzazione in spregio di ogni cautela sanitaria, così non mi sento sicuro e preferisco tornarmene a casa» ma poi quando a seguito dell'arrivo delle forze dell'ordine è stato deciso di non procedere più alla conversione degli inviti e la ressa è finita, allora lo scrittore napoletano ha deciso di tornare sui suoi passi e assistere alla visione del film. 

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Poco dopo l'accaduto, e in risposta alle polemiche scatenate da Verdoliva e De Giovanni, il teatro ha rilasciato una nota nella quale ha sottolineato che non è stata loro la gestione organizzativa della proiezione del film I fratelli de Filippo: «noi abbiamo soltanto ospitato l'evento, ad altri è stata demandata la responsabilità di organizzare gli inviti e il modo in cui dovevano essere ritirati e convertiti». Per il resto si precisa che sono stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza e quindi ogni eventuale responsabilità di condotte illecite non è riconducibile a chi opera nel san Carlo. Specificato ciò, la nota finisce mettendo in evidenza che «il Teatro stigmatizza ogni comportamento che non sia rispettoso delle norme antiCovid e del buon nome del Teatro stesso che opera da sempre con la massima attenzione nella gestione dì tutti gli spettacoli dal vivo, della logistica, nella tutela della salute, nel rispetto del suo pubblico». Insomma, si sfilano dal pasticcio gli amministratori del san Carlo, diretto da Stéphane Lissner, mentre Fico, Casellati e Manfredi non hanno rilasciato dichiarazioni.

 

A controbattere alla nota del san Carlo è stata la parte chiamata in causa, la Pepito Produzioni, alla quale si deve l'organizzazione della proiezione, che ha risposto «rigettando totalmente le accuse» e sottolineando che «non siamo noi i responsabili di ciò che avviene all'esterno del teatro» e assicurando di essere «pronti a dimostrare che negli ultimi venti giorni abbiamo lavorato per far sì che la serata avvenisse nella massima serenità, anche per la presenza di alte cariche dello Stato». Fatto sta che di solito, in serate di questo tipo, già prima delle norme per fronteggiare la diffusione del virus, di solito è sempre stato previsto un servizio d'ordine per il governo della fila, che però ieri non è stato attivato. Insieme a questa brutta figura di teatro e organizzatori, Luigi Grispello, presidente della sezione campana dell'Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis), ieri ha lanciato l'allarme: «Restringere ulteriormente la platea di spettatori con il super green pass ci penalizza, e dire che ci stavamo appena risollevando. I dati parlano chiaro, i cinema della Campania hanno avuto rispetto all'anno prepandemico una flessione di quasi l'80%. Resisteremo anche a questa stretta, ma spero che non andremo incontro a ulteriori restrizioni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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