Telecamere, sfida a Napoli: il Comune a caccia dei fondi in Manovra

Sicurezza, via al maxi investimento

Telecamere, sfida a Napoli: il Comune a caccia dei fondi in Manovra
di Valerio Esca
Giovedì 29 Dicembre 2022, 08:46 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 09:15
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In arrivo nuovi dispositivi di videosorveglianza. L'attenzione del Comune di Napoli si è concentrata sulle zone maggiormente scoperte o considerate ad «alto rischio». In particolare Ponticelli, Pianura, Forcella e Fuorigrotta. Sul territorio di quest'ultima, nella periferia ovest della città, i dispositivi sono «pochi» e malfunzionanti fanno sapere dal Municipio. La notizia arriva mentre nella manovra finanziaria dello Stato - chiamata alla prova dell'aula in queste ore , è previsto un apposito articolo, il 119, per «interventi di potenziamento della Sicurezza urbana».

Grazie al quale si «autorizza una spesa pari a 15 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, per l'installazione, da parte dei Comuni, di impianti di videosorveglianza». Ovvero 45 milioni in tre anni. Palazzo San Giacomo dovrà sgomitare per ottenere parte di queste risorse, ma l'interlocuzione con il ministero dell'Interno è già ben avviata. Il sindaco Gaetano Manfredi è stato a Roma dieci giorni fa, insieme ai primi cittadini di Roma e Milano, Roberto Gualtieri e Beppe Sala, per affrontare con il titolare del Dicastero Matteo Piantedosi alcune questioni legate proprio alla sicurezza. Chiaro che ai tre capoluoghi, dove vive un sesto degli abitanti italiani, senza considerare l'hinterland, andrà una parte sostanziosa dei fondi, ma bisognerà presentare i progetti. Dagli uffici sono già pronti. Ci sono territori complessi in cui gli occhi elettronici rappresentano uno strumento fondamentale per il controllo di aree da bollino rosso e spesso utili ai fini delle indagini delle forze dell'ordine.

In attesa dei nuovi finanziamenti appostati nella manovra del governo guidato da Giorgia Meloni, qualche passo Palazzo San Giacomo lo ha già fatto.

Ha partecipato a due bandi: uno da 350 mila euro, risorse del Viminale; l'altro da 300mila euro della Regione Campania. Il primo segue la strada indicata dal Patto per la sicurezza, sottoscritto dal primo cittadino con l'ex ministra Luciana Lamorgese lo scorso 19 gennaio. «Abbiamo aderito al bando per potenziare la videosorveglianza in alcuni quartieri della città», spiega l'assessore alla Sicurezza del Municipio, Antonio De Iesu. Si tratta di videocamere e lettori infrarossi (per le targhe dei veicoli) che verranno istallati a Ponticelli e a Pianura, «circa una decina». «È già passato al vaglio del Comitato. Dobbiamo soltanto aspettare l'arrivo dei soldi» aggiunge l'ex questore. Il bando regionale porterà nelle casse dell'ente 300 mila euro, con i quali verrà completata la copertura nel quartiere di Forcella e si procederà all'installazione nella zona di Fuorigrotta: «Ci sono delle turbolenze in quell'area rimarca De Iesu ed è necessario agire. Oggi di impianti a Fuorigrotta ce ne sono pochi».

Ma il grande sforzo del Viminale è incentrato anche su un alto aspetto: quello relativo alla manutenzione. Parte dei fondi che il governo destinerà ai Comuni saranno utili a ripristinare le videocamere già esistenti. «Mi riprometto di verificare se con i prossimi provvedimenti relativi ad alcuni stanziamenti a beneficio del fondo sicurezza e urbana o che prevedono sostegni ai Comuni, possano essere ulteriormente implementati ai fini proprio della manutezione degli impianti», ha fatto sapere un mese fa - a margine di un incontro presso il palazzo di Governo di piazza Plebiscito - il ministro Piantedosi. Sempre in quell'occasione il ministro dell'Interno ha ricordato: «Per quanto riguarda il funzionamento della rete di videosorveglianza già esistente sul capoluogo registriamo un miglioramento dell'efficienza manutentiva dal 75 all'81% delle telecamere».

È evidente che anche il progresso tecnologico deve seguire le normali evoluzioni della funzionalità degli apparati. Anche di questo si è discusso nell'incontro tra i tre sindaci di Napoli, Roma e Milano con il ministro. Manfredi appena qualche giorno fa ha commentato favorevolmente «il metodo dell'incontro» e ha rimarcato quando «sia importante cercare un'ipotesi di soluzione condivisa di quelle che sostanzialmente sono problematiche comuni». Ma quanti sono gli impianti di videosorveglianza in città? Sono circa 769 dispositivi, di cui 307 telecamere e 462 lettori targhe, più 505 dispositivi dell'Autorità portuale, non collegate alla sala operativa della questura.
 

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