«La situazione appare drammatica e disumana per persone che si stanno congedando dalla vita e non meritano un simile trattamento, qualunque sia la condizione attuale di emergenza». Sono parole accorate quelle che Vincenzo Andreoli, presidente dell’associazione Il Nodo, ha scritto al direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo, sulla problematica dei pazienti della UOC Terapia del dolore e Cure palliative. «La nostra, accreditata presso l’Azienda Cardarelli, ha come finalità la tutela di coloro che non possono giovarsi di cure destinate alla guarigione, ovvero le persone che necessitano di cure palliative e di terapia del dolore - scrive Andreoli - ma apprendiamo con viva preoccupazione e sgomento che, nell’occasione dell’emergenza Covid-19, il reparto in questione è stato brutalmente privato sia dei locali, sia dei presidi assegnati, sia della maggioranza dei posti letto».
Dei dieci posti letto previsti, «che per un’eccellenza oncologica come il Cardarelli già appaiono clamorosamente insufficienti», solo quattro posti letto sono stati allestiti alla meno peggio in Lungo Degenza, con pazienti sistemati in stanza doppia e senza i letti ed i materassi idonei rimasti nei locali prima occupati.