Terapia del dolore a Napoli, via i posti letto per il Covid: «Situazione disumana»

Terapia del dolore a Napoli, via i posti letto per il Covid: «Situazione disumana»
Martedì 20 Ottobre 2020, 15:35
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«La situazione appare drammatica e disumana per persone che si stanno congedando dalla vita e non meritano un simile trattamento, qualunque sia la condizione attuale di emergenza». Sono parole accorate quelle che Vincenzo Andreoli, presidente dell’associazione Il Nodo, ha scritto al direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo, sulla problematica dei pazienti della UOC Terapia del dolore e Cure palliative. «La nostra, accreditata presso l’Azienda Cardarelli, ha come finalità la tutela di coloro che non possono giovarsi di cure destinate alla guarigione, ovvero le persone che necessitano di cure palliative e di terapia del dolore - scrive Andreoli - ma apprendiamo con viva preoccupazione e sgomento che, nell’occasione dell’emergenza Covid-19, il reparto in questione è stato brutalmente privato sia dei locali, sia dei presidi assegnati, sia della maggioranza dei posti letto».

Dei dieci posti letto previsti, «che per un’eccellenza oncologica come il Cardarelli già appaiono clamorosamente insufficienti», solo quattro posti letto sono stati allestiti alla meno peggio in Lungo Degenza, con pazienti sistemati in stanza doppia e senza i letti ed i materassi idonei rimasti nei locali prima occupati.

Sono stati inoltre bloccati i ricoveri. «Chiediamo tempestivamente un incontro con la Direzione generale, per essere rassicurati su alcuni punti: che siano immediatamente garantiti locali idonei all’interno dell’Azienda, dove possa essere subito ripristinata l’assistenza ai ricoverati in stanza singola, con i presidi (letti, materassi antidecubito) già assegnati alla UOC di Terapia del Dolore e Cure palliative; che sia mantenuto o rinforzato l’organico di operatori medici e paramedici in forza alla suddetta unità e specializzati nell’assistenza al fine vita; che si dia piena garanzia che il reparto sia ripristinato prontamente al termine dell’emergenza Covid-19 negli stessi locali che sono stati ora occupati da altre attività; che si concordi un’azione coordinata per garantire, nelle more, una adeguata assegnazione di posti letto destinati alle Cure palliative sia nel Piano Sanitario Regionale che nel Piano Sanitario Aziendale», conclude il presidente dell’associazione Il Nodo.

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