Plebiscito, sì alla tutela no all'immobilismo

di Teresa Tauro
Giovedì 21 Febbraio 2019, 17:16
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Io credo che ci siano momenti della vita di ognuno di noi nei quali bisogna prendere una posizione e far sentire la propria voce. Sia come singoli cittadini che come corpo civico. E credo che oggi Napoli viva uno di questi momenti. La guerra che il ministero dei Beni e delle Attività culturali ha ingaggiato con il Comune di Napoli contro le griglie di areazione in piazza del Plebiscito è uno di quei momenti nei quali le decisioni non vanno semplicemente subite. 

E credo che ognuno di noi, ogni cittadino di Napoli e tanto più chi ha lavorato per Napoli, chi ama Napoli, chi l'ha sempre difesa, studiata, rispettata, vissuta, abbia il dovere oggi di far sentire la propria voce. Non è possibile assistere sempre inermi alle battaglie che si combattono sulle nostre teste e delle quali non si capisce il senso. La piazza è vincolata ed è per questo, ma non solo per questo, che va rispettata. Va rispettata anche e soprattutto perché ogni luogo semantico di una Città antica rappresenta un luogo identitario, anche se non fosse giuridicamente vincolato.

Ma una città è anche un luogo in perenne divenire e il rispetto non può mai essere confuso con l'immobilismo. Una città vive e cresce e diviene nel tempo il luogo dove si identifica il suo popolo. Una città è come una casa collettiva dove trovare il senso del proprio essere comunità. So che la decisione equilibrata e serena del nostro soprintendente Luciano Garella di dare parere favorevole alla localizzazione delle griglie nella piazza è stata presa in accordo con i funzionari preposti alla tutela, dopo attente valutazioni e analisi di ogni pro e contro. E allora mi chiedo perché questa decisione sia stata contestata dal ministero, perché noi cittadini di Napoli dobbiamo sempre e perennemente patire, soffrire e subire decisioni che passano sulle nostre teste. Vorremmo che il ministro tenesse in debito conto, così come ci era sembrato volesse fare, le ragioni espresse dai tecnici del Comune e dal proprio organo periferico e anche le idee di noi cittadini che viviamo in questo luogo meraviglioso. Noi abitanti che la metropolitana vogliamo vederla finita al più presto, senza perdere i finanziamenti europei, che per noi sarebbe un vero disastro, per dare una vivibilità migliore alla nostra città che è anche la casa dei nostri figli. 

* Architetto
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