«Stiamo battendo precise piste di accertamento, di verifica e di controllo: il fenomeno è complesso ma non stiamo lasciando nulla di intentato». Il direttore generale dell'Arpac, Stefano Sorvino, interviene sulla questione dei miasmi nell'area giuglianese. Il lavoro dell'agenzia regionale va avanti da quasi un mese, da quando cittadini e istituzioni hanno segnalato il problema che è andato via via acuendosi. Al momento le indagini effettuate hanno fornito elementi utili ai tecnici, impegnati nella ricerca delle cause della puzza, che stanno così restringendo il campo d'azione. «Le analisi ci hanno indicato i punti più soggetti al fenomeno e le fasce orarie interessate - spiega Sorvino - Potrebbero esserci delle concause ma le strade al momento sono due: una relativa al malfunzionamento di un qualsiasi impianto che tratta rifiuti, un'altra che riguarda il fenomeno dello spandimento nei suoli agricoli o nei canali di reflui, reflui zootecnici o ancora sostanze maleodoranti». Il direttore spiega che si tratta di un «fenomeno molto complesso per cui l'Arpac ha messo in campo un'azione multilivello».
In Campania spesso sono stati segnalati disagi relativi a miasmi «ma mai di questa durata e intensità e su un'area così vasta» commenta Sorvino.
L'anomalia del fenomeno, che si presenta non tutti i giorni e solo in determinati orari, ha spinto l'Arpac a consultare anche altri enti quali il Cnr, l'Istituto nazionale di geofisica, Inea e altre agenzie regionali. «C'è l'impegno di tutta l'agenzia anche sulla base degli indirizzi che ha dato la Regione - continua Sorvino - Stiamo facendo un lavoro incessante. Il problema richiede la disponibilità di esperienze e strumenti innovativi e oltre quelli già in campo ne metteremo altri, ma anche le stesse strumentazioni hanno efficacia limitata. Perciò bisogna tracciare il quadro di riferimento, vederne il movimento, analizzarne le caratteristiche chimiche. Non ci sono certezze e stiamo valutando anche sorvoli con mezzi aerei per individuare dall'alto criticità o malfunzionamenti».