Terra dei fuochi, in fiamme un'azienda bufalina ad Acerra: la pista del racket

Terra dei fuochi, in fiamme un'azienda bufalina ad Acerra: la pista del racket
di Pino Neri
Lunedì 18 Maggio 2020, 09:00
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Non basta il Coronavirus, ora ci si mette anche il ritorno del racket della camorra a togliere il sonno alle aziende. L'inquietante sospetto aleggia sull'origine del disastroso incendio che all'alba di ieri ha pesantemente danneggiato l'azienda zootecnica Castaldo, l'impianto di Acerra che rifornisce del prezioso latte di bufala un affermato caseificio con il marchio omonimo che si trova ad Afragola. L'incendio, visibile da chilometri di distanza, è durato per ore: è andato in fumo tutto il capannone per lo stoccaggio del fieno destinato alle bufale. I carabinieri che stanno conducendo le indagini (al lavoro quelli della compagnia di Castello di Cisterna e del nucleo radiomobile, diretti dai capitani Marco Califano e Ugo Mercurio) non si sbilanciano, il riserbo è di quelli blindati. Ma neanche smentiscono la pista della camorra del pizzo, anche se la voce secondo cui l'imprenditore avrebbe riferito di recenti minacce non ha trovato conferme.

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Si attende ora l'esito della relazione tecnica dei vigili del fuoco, accorsi nella prima mattinata di ieri con due autobotti. Sul posto anche gli agenti della polizia municipale di Acerra, diretti dal capitano Mimmo De Sena. Le fiamme hanno distrutto l'impianto che ospita il cibo per l'allevamento delle bufale, struttura risparmiata dall'incendio e che si trova pochi metri più avanti a quella attaccata dal fuoco. Dentro il capannone distrutto c'erano tonnellate di fieno biologico che l'azienda Castaldo, iscritta alla Coldiretti, coltiva nei terreni proprio accanto al recinto in cui sono allevati gli animali. Il luogo in cui sono divampate le fiamme è ubicato nel bosco di Varignano, area agricola a nordest dell'abitato di Acerra difficilmente raggiungibile da chi non la conosce.

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Un incendio doloso ancora da provare dicevamo. Del resto la manina criminale che potrebbe aver dato il via alle fiamme potrebbe essere di quelle che non lasciano tracce evidenti. «Ad Acerra quello delle estorsioni è un fenomeno endemico spiega Salvatore Cantone, presidente dell'associazione antiracket territoriale Domenico Noviello purtroppo qui però nessuno denuncia. Anche ad Afragola la situazione è simile e se un clan afragolese deve agire fuori del suo territorio lo fa senza problemi, magari col permesso del capozona». L'incendio, di notevoli proporzioni, è stato ripreso dalle telecamere di un drone fatto volare dai Volontari Antiroghi di Acerra. «Da giorni - racconta l'attivista Alessandro Cannavacciuolo - stiamo combattendo contro un improvviso ritorno degli incendi dolosi di rifiuti. E ora, come ormai sospettano tutti, ci si mette anche la criminalità a incendiare qualsiasi cosa, anche a scopo estorsivo. Spero che le vittime di questa violenza denuncino tutto e che lo Stato non le abbandoni». 

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