Terra dei fuochi, i vescovi della Campania chiedono un supplemento di indagini sull'incidenza dei tumori

Terra dei fuochi, i vescovi della Campania chiedono un supplemento di indagini sull'incidenza dei tumori
Mercoledì 10 Marzo 2021, 17:41
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Estendere il monitoraggio epidemiologico sui dati tumorali alle popolazioni residenti in altre aree della terra dei fuochi, e mettere in atto gli interventi riportati nel rapporto della Procura di Napoli e realizzato dall'Istituto superiore della sanità. È quanto chiede la Conferenza episcopale dei vescovi campani, prendendo atto dello studio reso noto lo scorso febbraio, nel quale si evidenziava un nesso causale tra la presenza di siti di rifiuti ed alcune malattie oncologiche.

La Conferenza episcopale campana, presieduta dal vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, impegnato sin dal suo insediamento sul fronte ambientale, ha anche sottolineato che lo studio «è la conferma, da parte di indiscusse autorità, di quanto la popolazione ha percepito da tempo.

Riconosciamo - hanno aggiunto i presuli - che si tratta di un atto ufficiale di notevole portata con il quale tutti, anche la cosiddetta corrente negazionista dovrà confrontarsi». 

I vescovi, quindi, chiedono l'estensione del monitoraggio «sugli altri territori interessati all'inquinamento ambientale, sviluppando un sistema di sorveglianza epidemiologica in particolare nelle province di Napoli e Caserta».

La conferenza episcopale chiede inoltre la realizzazione degli interventi già evidenziati nel rapporto della Procura e dell'Iss, a partire dalla lotta alle attività illegali dello smaltimento dei rifiuti, ma anche, tra l'altro, la bonifica dei siti inquinati, l'incentivazione del ciclo virtuoso della gestione dei rifiuti e l'attivazione di un piano di sorveglianza epidemiologica permanente. Il tema ambientale sarà anche al centro di un convegno nazionale promosso dalle commissioni e dagli uffici competenti della Cei e dai vescovi della Campania, che si svolgerà ad Acerra il prossimo 17 aprile.

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