Terra dei fuochi, medici e infermieri: «A fare lo screening iniziamo noi»

Terra dei fuochi, medici e infermieri: «A fare lo screening iniziamo noi»
di Marco Di Caterino
Mercoledì 31 Ottobre 2018, 09:30 - Ultimo agg. 09:50
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Un aperitivo per sconfiggere il cancro. Perché davanti a un drink tra colleghi medici e infermieri la comunicazione è più efficace, arriva prima. E questo è importante tanto più quando si tratta di essere coinvolti in prima persona negli screening per la prevenzione delle forme più aggressive del cancro. È come dire all’utenza del servizio sanitario nazionale: «Se lo fanno loro, i medici, vuol dire che è utile, funziona per davvero». Con questo ambizioso obiettivo è partita ieri mattina, presso la sede centrale di via Padre Mario Vergara a Frattamaggiore, l’iniziativa dell’Asl Napoli 2 Nord «Noi per Primi», che punta a coinvolgere i 4000 dipendenti dell’azienda sanitaria, chiamati ad essere testimonial di salute, e soprattutto apripista direttamente coinvolti nelle campagne di screening per l’individuazione precoce del cancro alla cervice, alla mammella e al colon retto.  
«Siamo al centro della Terra dei Fuochi – ha detto la dottoressa Virginia Scafarto, direttore sanitario dell Asl, nel discorso informale di benvenuto – dove le malattie oncologiche attecchiscono con più violenza. E l’unica vera strada per annientarle è la prevenzione precoce, quella che si fa quando ci sentiamo in forma e crediamo di essere in buona salute. Sappiamo che non è così. Lo scorso anno abbiamo sottoposto screening del colon retto il 19 per cento della popolazione dell’Asl, individuando ben cento casi di cancro, già in fase avanzata, su pazienti che dicevano di stare bene. Per questo – ha concluso il direttore sanitario – faccio un appello a tutti i quattromila dipendenti, affinché il loro esempio possa indurre tutti alla cultura della prevenzione che cercheremo di veicolare nel prossimo futuro anche nelle scuole».
GLI OBIETTIVI
A spiegare obiettivi e modalità dell’iniziativa «Noi per primi», che prevede incontri negli stessi ambienti di lavoro davanti a un aperitivo, è stato il dottor Pasquale Fallace, responsabile dell’unità di Educazione alla Salute. «Vogliamo coinvolgere gli operatori sanitari a più livelli – dice il medico – sia sotto gli aspetti di sensibilizzazione personale verso i temi della diagnosi precoce, che per gli aspetti educativi, nella misura in cui si forniranno agli operatori sanitari elementi per sviluppare una maggiore consapevolezza del contributo dei loro atteggiamenti nell’azione di promozione della salute dell’Azienda. Senza sottovalutare gli aspetti formativi relativamente alle conoscenze-competenze sugli aspetti clinici e sui percorsi operativi degli screening che saranno proposti durante gli incontri davanti ad un drink, e successivamente con i messaggi via mail. Il nostro obiettivo sarà soprattutto - ha concluso Fallace - fare leva sui fattori della fiducia e dell’emulazione per incrementare l’attenzione e l’adesione convinta agli screening attraverso la costruzione di un’immagine di affidabilità della struttura pubblica grazie all’esempio di chi ci lavora direttamente: “Se lo fanno loro ci si può fidare!».
IL CALENDARIO
«Non possiamo convincere gli altri se non siamo convinti noi per primi - dice Antonio d’Amore, direttore generale dell’Asl Napoli 2 nord - per questo il nostro servizio di Educazione alla Salute ha organizzato aperitivi che, dopo il lavoro, permetteranno ai colleghi di stare insieme e di acquisire consapevolezza circa il proprio ruolo di testimonial di salute». Sul sito dell’azienda sanitaria locale è stato pubblicato tutto il calendario degli appuntamenti degli «aperitivi per la salute» per tutti i distretti dell’Asl. E dire «Salute!» dopo un cin cin in ambulatorio, questa volta sembrerà davvero molto appropriato.
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