Un clamoroso dietrofront. A meno di 24 ore dalla pubblicazione dei dati choc sull'aumento della mortalità nella Terra dei fuochi, l'Istituto superiore di sanità corregge drasticamente il tiro. Lo fa spiegando in evidenza, sul sito internet dedicato, che "Sentieri è uno studio di tipo ecologico, ovvero non prende in considerazioni le esposizioni dei singoli individui a particolari inquinanti, ma piuttosto esamina la situazione sanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono presenti sorgenti di inquinamento".
Pertanto, spiegano gli esperti, "le sue caratteristiche metodologiche non consentono, in linea generale, la valutazioni di nessi causali".
Che significa tutto questo? Che non si può essere certi che la mortalità dipenda esclusivamente dalla presenza o meno di roghi e rifiuti tossici nelle province di Napoli e Caserta. Una spiegazione, questa, che conferma le perplessità sollevate dal Mattino soprattutto sulle modalità dei diffusione dei dati, senza una spiegazione approfondita, che in questi casi è indispensabile. Naturalmente i numeri sono numeri: l'aumento della mortalità è pari al 10 per cento per gli uomini e al 13 per cento per le donne. Ma non è possibile stabilire con certezza tutte le cause.
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