Si muore ancora, si muore troppo per i rifiuti tossici, per l'inquinamento ambientale. Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna elenca i nomi delle ultime vittime, uno dopo l'altro. Ricorda Nello, 20 anni, morto pochi giorni fa: un cancro allo stomaco lo ha ucciso in soli otto mesi. Ricorda la piccola Antonia, morta un anno fa. E poi ancora Francesco, Tina. «Sono loro che mi inducono a parlare, a tenere alta l'attenzione - dice all'Ansa - sono loro che mi spingono a lottare contro quello che al momento potrebbe essere il pericolo più grande, l'assuefazione. E cioè, far finta che la connessione rifiuti-morte non esista».
È per tutto questo che il vescovo di Acerra ha criticato una campagna pubblicitaria della società A2A che gestisce l'inceneritore del comune del Napoletano. «Non perché l'inceneritore sia la causa principale di queste morti ma perchè ha utilizzato slogan a mio parere roboanti, non rispettosi - spiega - Come si fa a dire "Stiamo scrivendo un'altra storia" o che non esiste una connessione tra l'inquinamento ambientale e i decessi in una terra dove si continua a morire ogni giorno?».
È da novembre che monsignor Di Donna porta avanti la sua battaglia contro l'inquinamento ambientale. Lo ha fatto anche l'altra sera, durante la solenne festa della Madonna Assunta. Dall'altare di una cattedrale gremita, ancora una volta, ha puntato il dito contro l'emergenza ambientale. «Se da un lato può essere legittimo che la A2A cerchi di accreditarsi presso i cittadini di Acerra, dopo le mobilitazioni e il tormentato percorso che proprio dieci anni fa ha visto soccombere gli acerrani alla costruzione dell'impianto, non è accettabile che vengano usate espressioni al limite delle provocazioni», ribadisce.
L'azienda. Il neo presidente di A2A, Giovanni Valotti, ha inviato una lettera personale a monsignor Di Donna, per richiedere «un incontro conoscitivo, di ascolto e chiarificatore». In un comunicato la società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra afferma di condividere «i valori espressi dal Vescovo», e ribadisce «l'impegno dell'azienda nel fornire un contributo alla gestione dei problemi del territorio, nel promuovere lo svolgimento delle proprie attività realizzando condizioni di massima tutela della salute delle persone, nell'assicurare la massima trasparenza delle informazioni ed efficacia dei controlli in merito alle attività gestite». Il termovalorizzatore di Acerra, inaugurato il 1 marzo 2009, è l'unico funzionante in Campania.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout