Terremoto a Ischia, il piano della Regione Campania: un parco archeologico nella «zona rossa»

Terremoto a Ischia, il piano della Regione Campania: un parco archeologico nella «zona rossa»
di Massimo Zivelli
Martedì 23 Agosto 2022, 09:00 - Ultimo agg. 24 Agosto, 08:05
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Tempi stretti, appena un mese, per la definizione del piano esecutivo per la ricostruzione post sisma a Ischia. È quanto ha letteralmente «imposto» il commissario di Governo Giovanni Legnini, al termine dell'incontro di ieri che era stato convocato dalla Regione per illustrare la bozza del piano per la ricostruzione nella zona rossa del terremoto.

Fra le novità, anche quella di una creazione di un parco archeologico e storico sulle aree fortemente a rischio e dove non si potrà assolutamente ricostruire. «Non c'è più tempo da perdere - ha incalzato Legnini - ed è necessario che la bozza di piano approntato dalla Regione venga adesso messo subito a stretto confronto fra i tre Comuni e la Sovrintendenza, in maniera tale che agli inizi di ottobre venga presentata la versione definitiva del piano stesso».

Dopo aver messo mano alla accelerazione e semplificazione degli iter burocratici e tecnici relativi alle istanze di contributo statale per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto al di fuori della zona rossa (circa 1400, di cui ad oggi 800 le istanze presentate), Legnini cerca di imprimere una svolta anche sullo strumento urbanistico che la Regione deve varare per attuare gli interventi necessari a far «rivivere» la zona rossa, fra delocalizzazioni e ricostruzioni in loco. «La maggior parte dei cittadini non dovranno in ogni caso attendere ottobre e poi l'approvazione del piano da parte della Regione, e possono anzi - ricorda Legnini - già presentare i progetti perchè i loro immobili non rientrano nelle aree ad alto rischio».

Ad illustrare la bozza di piano ai sindaci di Lacco Ameno e Forio, Giacomo Pascale e Francesco Del Deo, al commissario prefettizio di Casamicciola Terme, Simonetta Calcaterra, ed allo stesso Legnini, è arrivato ieri ad Ischia l'assessore regionale all'Urbanistica, Bruno Discepolo.

Una presentazione esclusivamente «tecnica» quella dell'assessore e che riguarda i criteri di ricostruzione di edifici pubblici e abitazioni private della zona rossa, o la loro delocalizzazione in aree attigue più sicure, laddove le risultanze degli studi di «microzonizzaione» condotti dai ricercatori universitari e scientifici, hanno dimostrato chiaramente quali sono le particelle territoriali all'interno della zona rossa sulle quali è assolutamente sconsigliato tentare qualsiasi ricostruzione.

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Ed è in queste particelle che al posto di nuovi edifici, sorgerà invece il preannunciato parco archeologico e storico. Un modo «alternativo» per utilizzare a fini di pubblica utilità, porzioni di territorio che saranno soggette anche in futuro ad assorbire cedimenti geologici o eventi sismici come quello del 21 agosto di cinque anni fa. Presentata la bozza tecnica, adesso la parola passa brevemente - per volontà del commissario Legnini che ha inteso già da ieri fissare i suoi «paletti» temporali - agli uffici tecnici dei Comuni ed alla Sovrintendenza che potranno valutare e consigliare emendamenti o integrazioni al testo definitivo che dovrà essere approvato dal consiglio regionale.

 

Approvato il piano (la scommessa di tutti e che ciò avvenga entro e non oltre la fine dell'anno) si potrà passare alla fase vera e propria di progettazione della ricostruzione o della delocalizzazione, anche all'interno della zona rossa. Apprezzamenti alla Regione ed ancora una volta anche al commissario di Governo, sono subito arrivati dai sindaci, che si dicono ottimisti sui tempi della ricostruzione, alla luce del grande impulso che si è dimostrato di voler fare in maniera concreta in questi ultimi mesi. 

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