Terremoto, a Ischia torna la paura
all'alba nuova scossa di magnitudo 1.9
«Case con materiali scadenti»

Terremoto, a Ischia torna la paura all'alba nuova scossa di magnitudo 1.9 «Case con materiali scadenti»
di Giuseppe Crimaldi e Massimo Zivelli
Mercoledì 23 Agosto 2017, 08:20 - Ultimo agg. 10:36
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Una nuova scossa di terremoto, anche se lieve, è stata registrata alle 5.04 di questa mattina dall'Ingv a Ischia. L'epicentro del sisma di magnitudo 1.9 è stato localizzato nella zona di Lacco Ameno, ad una profondità di 6 km. La scossa, la ventesima in 24 ore, è stata anche avvertita nelle aree alte dei comuni di Casamicciola Terme. Sull'onda della paura, alcuni residenti hanno preferito uscire di casa e intrattenersi all'esterno. La situazione è comunque tornata alla normalità già verso le 7: tutti i servizi sono perfettamente funzionanti e le attività commerciali e turistiche regolarmente aperte.
 



Nel cuore della Casamicciola antica regna un silenzio spettrale. Qui lunedì sera sono bastati un boato e sei secondi di terremoto a distruggere tutto. Il mostro è tornato a galla dalle viscere della terra all'ora di cena: e chi c'è riuscito, ha lasciato di corsa la propria casa, con le luci ancora accese. Il giorno dopo l'immagine è, semmai, ancora più lugubre, perché è con il sole che le piaghe apparentemente dimenticate di un incubo antico tornano a farsi visibili. Poliziotti, carabinieri e finanzieri presidiano giorno e notte anche gli edifici della zona rossa per evitare atti di sciacallaggio nelle abitazioni abbandonate. A monte restano solo silenzio e desolazione, a valle la frenesia incontenibile delle orde di vacanzieri che già dall'alba fanno la fila per guadagnare un biglietto su traghetti e aliscafi in partenza per Napoli. Oltre 11mila i turisti in fuga in 24 ore.


Il tragitto tra la città di sopra e quella di sotto è la cartina di tornasole della paura. Tra le aiuole, lungo gli spiazzi e all'esterno degli alberghi restano le tracce di una notte di terrore: con lenzuola, coperte, bottiglie di acqua minerale che testimoniano i bivacchi all'aperto.  Gente che scappa dalle vacanze finite in anticipo. Come quelle di Clement e di Angelie, sposini in viaggio di nozze: al primo giorno di luna di miele in un bed and breakfast di Casamicciola hanno preferito rinunciare: «Partiamo - dicono - Andiamo via, Napoli, poi forse Sorrento o Capri. La nostra stanza è rimasta lesionata. Forse riusciremo a farci rimborsare, ma adesso questo è l'ultimo pensiero». Ma sono i napoletani - prima ricchezza e risorsa turistica dell'Isola Verde - i veri protagonisti di questa fuga improvvisa. Al porto d'Ischia, come in quello di Casamicciola, sin dalla tarda serata di lunedì e per tutta la giornata di ieri sono dovute scendere in campo le forze dell'ordine per evitare incidenti alle biglietterie e sui moli presi d'assalto. 

A Casamicciola anche il nuovo capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che al termine di un sopralluogo nella zona rossa, accompagnato dal capo dipartimento dei Vigili del fuoco, Bruno Frattasi, lancia un'ombra pesante sui disastri causati da quei sei secondi di terremoto che tanti danni hanno provocato (per non parlare della morte di due donne): «C'è un discorso di specificità dell'isola d'Ischia che è in area vulcanica dichiara - Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati».

Affermazioni, le sue, che introducono ad un altro delicatissimo capitolo: quello delle indagini e di un'inevitabile inchiesta giudiziaria. Non a caso, per coordinare gli accertamenti preliminari nell'ambito dell'indagine su eventuali responsabilità per i danni provocati dal terremoto sono sbarcati i sostituti della Procura di Napoli Maria Teresa Orlando e Michele Caroppoli. Sebbene si sia ancora alle prime battute, sullo sfondo fa capolino già un sospetto: quello legato al fenomeno dell'abusivismo edilizio. Case costruite senza autorizzazioni e male, senza cemento armato e forse anche in spregio alla considerazione di un territorio al alto rischio sismico. Anche sul punto si è espresso Borrelli dicendo che un legame tra abusivismo e crolli, escluso dai sei sindaci dell'isola d'Ischia, può invece esistere: «Perché - ammonisce ancora il numero uno della Protezione Civile - può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male. Bisogna vedere come sono state realizzate». L'inchiesta giudiziaria potrebbe, in ogni caso, essere aperta contro ignoti per i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Gli inquirenti attendono di ricevere dai Vigili del fuoco le prime dettagliate informative. I rilievi tecnici serviranno a valutare lo stato delle costruzioni e l'eventuale mancata adozione delle norme antisismiche. Sono passati 134 anni dalla sera di quel maledetto 21 luglio 1883, ma - sebbene con profili assai meno disastrosi almeno in termini di perdite umane, il mostro è tornato. A meno di un secolo e mezzo è riaffiorato, arcigno come un demonio, dalle viscere della terra per presentare il suo scenario, ed un conto di morte e desolazione.

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