Campi Flegrei, altre scosse: accelera la velocità di sollevamento del suolo

Sciame sismico avvertito a Napoli, Pozzuoli e Bacoli ma non ci sono segnalazioni di danni

Campi Flegrei, il sollevamento ha raggiunto un metro dal 2005
Campi Flegrei, il sollevamento ha raggiunto un metro dal 2005
di Mariagiovanna Capone
Domenica 13 Novembre 2022, 23:00 - Ultimo agg. 15 Novembre, 07:33
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Due scosse ben avvertite dalla popolazione e aumento della velocità di sollevamento ai Campi Flegrei che ha raggiunto un metro dal 2005, cioè da quando è ripresa la fase detta di «unrest». La scossa più forte è avvenuta sabato alle 22.37 con profondità di 2 chilometri, magnitudo 2.7 ed epicentro localizzato nel golfo di Pozzuoli, la seconda invece ieri mattina alle 7.30 con profondità 1.8 chilometri e magnitudo 1.5, stavolta localizzata nell’area della Solfatara-Pisciarelli. Entrambi gli eventi sismici sono stati accompagnati da un boato avvertito dagli abitanti dell’area puteolana.

Come di consueto, sono scattate verifiche e controlli sul territorio da parte della Polizia Municipale e dei volontari di Protezione civile del Comune di Pozzuoli ma non ci sono state segnalazioni di danni. Anche nel Comune di Bacoli, dove pure è stata particolarmente avvertita, nessuno danno a persone e cose. La paura però resta, anche perché dopo una fase di rallentamento nel sollevamento del suolo da metà giugno, si sperava che ci sarebbe stata la fase di abbassamento, ma a ottobre la velocità è di nuovo aumentata e il trend è ancora in aumento: scopriremo di quanto dai prossimi bollettini emessi dall’Osservatorio Vesuviano.

L’ultimo bollettino di sorveglianza dei Campi Flegrei relativo a ottobre 2022 e pubblicato una settimana fa, decreta il record di sollevamento totale registrato alla stazione del Rione Terra pari a «circa 100 centimetri da novembre 2005, inizio dell’attuale fase di unrest», di cui circa 94 centimetri a partire da gennaio 2011, e circa 10 centimetri solo da gennaio 2022.

Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione che si era attestato su 13±1 millimetri al mese ma dalla metà di giugno scorso a settembre era passato a 5±2 millimetri al mese, con una settimana perfino pari a zero che fece sperare in un rallentamento della fase iniziata 17 anni fa e la sperata inversione di tendenza con relativo abbassamento. Ma poi è tornata ad accelerare a ottobre, stabilizzandosi per ora su circa 7±1.

Tuttavia dal bollettino settimanale pubblicato martedì scorso scopriamo che «nelle ultime due settimane, in concomitanza con una maggior attività sismica nell’area, si registra un aumento della velocità di deformazione. Tale variazione, il cui reale andamento potrà essere valutato con i dati delle prossime settimane, sembra interessare sia le componenti verticali che quelle planimetriche». Il sollevamento ha ripreso la sua corsa, quindi, e nei prossimi giorni potremmo sapere di quanto.

La fase più critica vissuta quest’anno per ora è stata registrata alle 17.45 del 29 marzo scorso con il terremoto di magnitudo 3.6. Questo per ora è anche l’evento di maggiore energia registrato a partire dalla ripresa di questa fase bradisismica iniziata nel 2005, ma e anche l’evento considerato piu energetico dal 1985 oltre che essere il mese con maggior numero di eventi dal 2005 a oggi: ben 335. Da giugno a settembre sono stati registrati meno di 200 sismi al mese, tutti a bassa energia a parte l’evento del 30 luglio alle 5.27 di magnitudo 2.5, ben avvertito dalla popolazione. A ottobre invece è cambiato qualcosa, anzi, dal 26 in poi. Nel corso di tutto il mese sono stati registrati 283 terremoti di cui quello del 28 ottobre ha avuto magnitudo massima 2.3 sebbene ce ne fossero stati appena 10 in tutta la giornata. Invece il 26 ottobre ci sono stati 45 eventi sismici, il 27 ben 59, il 30 ce ne sono stati 35, e il 31 ottobre altri 29. Solo in questi cinque giorni di ottobre ci sono stati quindi 178 terremoti. Nella settimana dal 31 ottobre al 6 novembre 2022, invece, sono stati registrati 104 terremoti. Anche novembre a quanto pare sarà molto vivace.

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A parte l’intensificarsi dell’attività sismica e l’aumento della velocità di sollevamento, gli altri parametri monitorati dall’Osservatorio Vesuviano diretto da agosto da Mauro Antonio Di Vito mostrano lievi variazioni. La composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi fino ai campioni dei primi mesi del 2022. I campioni degli ultimi mesi mostrano un nuovo lieve aumento. «Il carattere maggiormente riducente delle emissioni gassose rilevato negli ultimi mesi è probabilmente dovuto a processi di condensazione del vapore in risposta all’aumento di pressione del sistema idrotermale» si legge sul bollettino, cioè conformi al contesto di un’area vulcanica attiva. L’analisi delle serie temporali dei valori massimi di temperatura nell’area della Solfatara mostrano un andamento in leggero aumento. A Pisciarelli, invece, i valori delle temperature misurate a ottobre presentano un andamento sostanzialmente stabile. Le misure con termocamere mobili effettuate in diversi punti nell’area dei Campi Flegrei mostrano andamenti stabili. 

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