Terremoto nei Campi Flegrei, la scossa più forte da 40 anni: aumentata la velocità di sollevamento del suolo

Terremoto nei Campi Flegrei, la scossa più forte da 40 anni: aumentata la velocità di sollevamento del suolo
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 17 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18 Marzo, 08:10
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Non accadeva da almeno 38 anni. Dalla parte finale della crisi bradisismica 1982-84, quando eventi di questo tipo erano piuttosto frequenti. Troppo distanti nel tempo per averne memoria, tanto è vero che ieri in tutta l’area flegrea è montata la paura per il terremoto di magnitudo 3.5 registrato alle 15.14, con epicentro localizzato nell’area della Solfatara, a una profondità di circa 2.7 chilometri. Evento sussultorio ben avvertito dagli abitanti di Pozzuoli, Agnano, Fuorigrotta, Posillipo, e in maniera più sporadica al Rione Alto, Vomero, Capodimonte, Colli Aminei, Cuma, Bacoli e Licola. La scossa di magnitudo 3.5 rientra in una sciame sismico iniziato alle 15.12 e che nell’aggiornamento serale dell’Osservatorio Vesuviano consta di 21 eventi di minore entità; mentre la sera precedente già c’era stato un altro sciame di oltre 30 eventi ma tutti di energia bassissima ed estremamente superficiali. Dal 2005, cioè da quando è iniziata la crisi bradisismica in atto, gli eventi più energetici registrati sono stati quelli con magnitudo 3.3 del 26 aprile 2020 e magnitudo 3.1 del 6 dicembre 2019. 

Si tratta del sisma più intenso dal 2005 a oggi ed è facilmente analizzabile considerando un cambiamento in atto ai Campi Flegrei descritto nel bollettino pubblicato dall’Osservatorio Vesuviano il 15 marzo: è infatti aumentata la velocità di sollevamento, passata da dicembre a circa 13 millimetri al mese, contro i 10 millimetri al mese registrati nell’intervallo luglio-novembre 2021.

Finché ci sarà il sollevamento del suolo, quindi, continueranno gli sciami sismici che possono aumentare sia in numero che in magnitudo. Dall’Ov comunicano che non ci sono anomalie rispetto all’andamento attuale della crisi bradisismica in atto. Ribadiscono che sciami sismici accadono ordinariamente durante un periodo di attività bradisismica come quello in atto ormai dal 2005, ma anche che «non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine». Fermo restando, però, «che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità». 

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Lo sciame sismico registrato dalle 15.12 in poi conta di circa 21 scosse, la più forte delle quali alle 15.14 di magnitudo 3.5. Soltanto due scosse dello sciame hanno raggiunto magnitudo superiore a 1: si tratta dell’evento delle 15.31 con magnitudo 1.4 a una profondità di 2.2 chilometri e di quello delle 15.39 di magnitudo 1.1 a una profondità di 2.5 chilometri. Nella settimana dal 7 al 13 marzo sono stati registrati 84 terremoti di bassa energia (magnitudo massima 1.3) e i flussi di CO2 dal suolo non hanno mostrato variazioni significative.

La paura per i cittadini dell’area flegrea per via della forte scossa delle 15.14 è stata tanta. Molti si sono riversati in strada, soprattutto nel comune di Pozzuoli ma anche Agnano e Fuorigrotta, a poca distanza dall’epicentro localizzato nella Solfatara. La fuga in strada è durata però poco e nel giro di massimo un’ora tutti hanno fatto rientro in casa, anche perché non sono state segnalati danni agli edifici. Un invito a non generare allarmismi ingiustificati arriva dal sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia che da tempo, anche attraverso i social, sostiene la necessità per la popolazione di imparare a convivere con il bradisismo. Per questo motivo, l’idea di chiudere le scuole oggi, inizialmente valutata dal Comune, è stata accantonata. 

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