TikTok, l'ultima follia: «Pioggia di like per i boss della camorra, cancellare i video»

TikTok, l'ultima follia: «Pioggia di like per i boss della camorra, cancellare i video»
di Valentino Di Giacomo
Sabato 28 Agosto 2021, 20:04 - Ultimo agg. 30 Agosto, 08:09
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«I boss che hanno fatto la storia di Napoli». Si intitolano così una serie di video pubblicati online. Stavolta però non si tratta di un documentario che si propone di raccontare acriticamente le vicende di camorra, non c’è nessuna motivazione storica o saggistica, bensì parliamo di una serie di clip a puntate pubblicate su Tik Tok per magnificare le gesta dei camorristi. Ad ogni boss sono dedicati 15 secondi per ingigantirne l’importanza, una celebrazione del male in grado di far aumentare a dismisura follower e visualizzazioni di chi, senza vergogna, li pubblica sul social network del momento. Il video che omaggia Emanuele Sibillo - il baby boss della “Paranza dei bambini” ucciso ad appena 20 anni nel 2015 - sfiora le 60mila visualizzazioni e i commenti che lo celebrano sono tutti di incitamento al «coraggio» del baby boss. É la follia che circola sui social dove i cattivi esempi sono magnificati e quelli buoni troppo spesso passano in sordina.

Video come quello pubblicato per “Es17” ce ne sono anche per altri boss. Si va dal capoclan di Secondigliano Paolo Di Lauro a “Lady Camorra” Maria Licciardi, arrestata solo poche settimane fa. Ma sono i ragazzini le vere star del web, a prescindere dal proprio calibro criminale, più sono giovani e più ottengono consenso al di là se i baby-criminali sono ancora in vita, se sono in galera o se sono finiti ammazzati. Dai figli e nipoti di boss che, per farsi belli, si esibiscono mentre girano in moto o in qualche festa con delle bottiglie di costosissimo champagne, fino alle celebrazioni per i «compagni che hanno sbagliato e non ci sono più» come è scritto in uno dei commenti. E per Emanuele Sibillo, nonostante sia stato ammazzato ormai 6 anni fa, si è messo in moto un vero e proprio culto. Persino - come segnalò qualche tempo fa il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi - c’è chi festeggia il proprio compleanno guarnendo la torta con la foto del baby boss.

Stavolta, invece, si vuole dare un valore storico a quella morte del giovane di Forcella: «I boss che hanno fatto la storia» è intitolato il video che ha fatto il giro del web grazie ai social network.

Video

«Ucciso all’età di 20 anni, colpito alla schiena durante una stesa» è la didascalia ad una foto che ritrae Sibillo con la sua compagna (e madre dei suoi due orfani) Mariarca, poi in sottofondo una canzone da gang sudamericane. Un culto che solo fino a pochi mesi fa era alimentato pure da un altarino - poi smantellato dai carabinieri - nel cuore di Forcella, lì dove i ragazzini andavano in processione e dove - come documentato dalle indagini della procura di Napoli - venivano portati pure i commercianti taglieggiati dai membri del residuo clan Sibillo per inginocchiarsi dinanzi alla statua in cera del giovane ucciso in segno di prostrazione e di sottomissione. L’ennesima dimostrazione di una camorra che non solo tiene a mostrare i propri simboli, ma li utilizza pure per occupare spazi reali e immaginifici nei quartieri dove operano. Una camorra che è diventata probabilmente “cool”, alla moda, anche grazie alle tante serie tv come Gomorra che hanno trasformato i clan anche in un fenomeno di costume come dimostra pure il successo di alcuni gadget e magliette messe in vendita su Ebay e Amazon che fanno della camorra una sorta di brand.

A segnalare questi video ci ha pensato, ancora una volta, il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli, da sempre in prima linea contro i simboli della malavita. «Nei video ci inseriscono anche i simboli del dollaro - denuncia Borrelli - a far capire che quella criminale è un’attività molto redditizia. É un campionario vergognoso di prodotti della più becera cultura camorrista la cui divulgazione, che spesso sconfina in veri e propri casi di apologia di reato, deve essere arginata al più presto. Ma quello che più inquieta è anche il riscontro che questi video ottengono. Segno evidente di una pericolosa deriva sociale che sta investendo la città e che rischia di suscitare un fascino perverso su migliaia di adolescenti e giovanissimi. L’apologia della camorra è un fenomeno tanto dilagante quanto sottovalutato. É solo spazzatura che andrebbe eliminata e che invece infesta i nostri territori». 

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