«Tiziana Cantone è stata uccisa: il suo corpo parla, ora si può arrivare alla verità»

«Tiziana Cantone è stata uccisa: il suo corpo parla, ora si può arrivare alla verità»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 27 Agosto 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:27
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«I cadaveri possono parlare anche a distanza di anni, basterà fare solo dei prelievi sulla cute del collo e attraverso degli esami istologici capire se davvero Tiziana è morta impiccandosi o perché sia stata strozzata e quindi uccisa da altre mani». Mariano Cingolani, l'ordinario di Medicina Legale presso l'università di Macerata, il consulente di parte degli avvocati dell'Emme Team che assistono la famiglia di Tiziana Cantone, è sicuro che ci sia ancora spazio per fare luce sul caso della 31enne trovata morta nella tavernetta della sua villa a Mugnano ormai cinque anni fa. Regge, secondo il docente, la possibilità che Tiziana possa essere stata uccisa e non che si sia suicidata. Una perizia giurata di Cingolani è stata trasmessa infatti dagli avvocati al pm Giovanni Corona della procura di Napoli Nord che indaga sul caso per omicidio volontario. Secondo il docente - che ha potuto visionare otto fotografie scattate dopo il rinvenimento del cadavere di Tiziana - il corpo della giovane presentava due solchi, uno indotto da uno strangolamento e l'altro per simulare un suicidio per impiccagione. Una tesi che ora, secondo Cingolani, potrà essere suffragata dall'esumazione del cadavere di Tiziana Cantone per procedere ad ulteriori analisi. 

Se dopo cinque anni il caso di Tiziana Cantone è ancora avvolto dal mistero è dovuto anche al fatto che, nei giorni successivi al rinvenimento del cadavere della giovane, non fu effettuato un esame autoptico. La morte fu motivata con un suicidio, ma la madre della ragazza, Maria Teresa Giglio, mai ha creduto a questa tesi. «Eravamo tornate dalle vacanze e - ha sempre detto la mamma coraggio - Tiziana era felice, non mi ha mai dato motivo di credere che volesse farla finita». Convinzioni che ora sono corroborate dal professor Cingolani, sicuro che la sua perizia effettuata attraverso le fotografie possa ottenere riscontri anche con un esame istologico sui tessuti del cadavere della giovane nonostante siano trascorsi ormai cinque anni. «I due solchi che ho visto dalle foto sulla parte destra del collo di Tiziana sono uno discontinuo e obliquo, l'altro traversale e uniforme». Proprio questa seconda lesione - secondo quanto scritto da Cingolani nella sua perizia giurata - presenta caratteristiche tipiche dello strangolamento. «Anche dopo anni è possibile valutare la vitalità delle lesioni attraverso dei test istochimici». Cosa intenda significare Cingolani quando parla di vitalità delle lesioni lo spiega lo stesso docente. «Per vitalità, nel nostro campo, intendiamo se quella lesione è stata inferta quando il corpo era ancora in vita oppure no. Anche dopo 10 anni la letteratura scientifica ci dà conforto che questi test è possibile farli ed ottenere dei risultati pressoché certi». Cingolani cita altri casi dove tale pratica è stata effettuata con successo: «Solo per citare un caso esemplare - spiega - questo genere di analisi è stato compiuto anche per un altro episodio delittuoso di cui mi sono occupato come quello dell'omicidio di Pamela Mastropietro a Macerata».

Tracce sul collo di Tiziana che ora potrebbero dire una volta per tutte cosa ha provocato la morte della giovane: un suicidio come si era ipotizzato in un primo momento oppure un omicidio. 

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In lacrime Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana, ha appreso della perizia presentata dagli avvocati della Emme Team. Preferisce il silenzio, al telefono vuole dire solo poche parole. Da alcuni mesi la donna si sta facendo assistere legalmente anche da un altro avvocato, Carmela Auriemma, che ieri ha voluto sentire il professore Cingolani anche per ringraziarlo della perizia. Una donna avvilita è mamma coraggio che da mesi si batte per avere giustizia non solo per la sua Tiziana, ma anche per tutte le donne e le ragazzine troppo spesso vittime di revenge porn, ottenendo anche grazie alle sue battaglie finalmente l'approvazione di una legge da parte del Parlamento contro chi diffonde immagini private senza consenso. Cinque anni senza la sua Tiziana e cinque anni in cui Maria Teresa Giglio ha dovuto fare i conti anche con i tanti avvocati che si sono avvicinati al suo caso, spesso anche scontrandosi tra di loro tra accuse e cause. «Voglio solo giustizia per mia figlia - spiega - e avere finalmente una risposta definitiva sul perché Tiziana non c'è più. Non voglio stare al centro di polemiche e strumentalizzazioni». 

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