Suicida per video hot, al processo
condannata a pagare le spese

Suicida per video hot, al processo condannata a pagare le spese
di Marco Di Caterino
Mercoledì 14 Settembre 2016, 11:13 - Ultimo agg. 15 Settembre, 08:18
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Sono ancora in una fase embrionale le indagini sul suicidio di Tiziana Cantone, la 31enne, protagonista di un video hot pubblicato senza il suo consenso su internet, che si è tolta la vita nella cantina di casa. 

Mentre la Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo per induzione al suicidio, agli inquirenti la mamma di Tiziana ha raccontato che la figlia era particolarmente agitata da cinque giorni perché, pur avendo ottenuto dai giudici il diritto all'oblio, e quindi la cancellazione delle immagini dal web, era stata condannata al pagamento di ventimila euro di spese giudiziarie perché giudicata consenziente. Nella decisione sul provvedimento di urgenza chiesto dalla 31enne per la rimozione dai siti web dei video hard, infatti, il giudice aveva condannato Facebook e altri tre soggetti al pagamento di 320 euro ciascuno per esborsi e 3.645 euro per compensi professionali. Contestualmente la ricorrente era stata condannata al rimborso nei confronti di Citynews, Youtube, Yahoo, Google e Appideas di 3.645 euro, per ciascuno, per le spese legali oltre al rimborso delle spese generali nella misura del 15%. Sarebbe stato questo, secondo la madre, il motivo scatenante del suicidio della 31enne. 

Agli inquirenti, la donna ha raccontato anche che l'ex fidanzato aveva sostenuto Tiziana durante le delicate fasi del processo, durante il quale i sei suoi amici, destinatari del video, sono stati sentiti come persone informate sui fatti. 
 

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