Tiziana, il pm attese un anno. I video hot rimasero in rete

Tiziana, il pm attese un anno. I video hot rimasero in rete
di Gigi Di Fiore
Venerdì 16 Settembre 2016, 09:14
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L'inchiesta è stata aperta un anno fa. Subito dopo la presentazione della denuncia querela, che Tiziana affidò al suo avvocato penalista Fabio Foglia Manzillo. È un fascicolo sull'ipotesi di diffamazione per la diffusione del famoso video girato dalla ragazza con il suo consenso. Già un anno fa, il pm Alessandro Milita con il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli decise di inviare un avviso di garanzia a quattro dei cinque giovani segnalati nell'esposto. Nell'atto si parlava di «gioco virtuale a sfondo sessuale con i predetti signori». Che poi era essenzialmente lo scambio di foto, in prevalenza attraverso la chat di Facebook. Foto, si leggeva nell'esposto, «in gran parte in costume da bagno o a seno nudo». Poi, l'invio anche del video girato con il consenso di Tiziana. Cinque nomi, appunto, di sospettati della diffusione senza consenso, qualcuno indicato con il nick scelto per il profilo su Facebook. Due sono fratelli, giovani imprenditori salernitani. Dice il loro avvocato Marco Martello: «Gli avvisi, come atto dovuto, risalgono a diversi mesi fa. Eravamo convinti si andasse verso una richiesta di archiviazione. Presto, ci presenteremo in Procura chiedendo di essere di nuovo sentiti. Il mio assistito non c'entra con la diffusione via Internet di quel video».
Il filmato, in un file su pennetta Usb, venne depositato in Procura. Inizialmente, l'avvocato Foglia Manzillo ne chiedeva l'oscuramento su Facebook. Spiega il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli: «Il collega Milita, oberato di fascicoli di rilievo come quello sulla ex Resit e sul processo Cosentino, si occupò anche di questa vicenda. Con una motivazione scritta, spiegò che non era possibile sequestrare le pagine del social network per un video che aveva subito moltiplicazioni successive in diversi siti Internet».

Di fatto, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati, il procedimento per diffamazione a carico dei quattro giovani è rimasto in sospeso. Poi, la drammatica evoluzione della vicenda, con il suidicio di Tiziana che, nell'esposto, indicava come suo domicilio effettivo la residenza del compagno Sergio Di Palo. In un'occasione, proprio Di Palo, imprenditore nel settore edile, aveva accompagnato Tiziana nello studio napoletano dei suoi avvocati. È ora probabile che, nei prossimi giorni, il fascicolo napoletano venga chiuso. Lunedì prossimo, ci sarà un incontro tra il procuratore capo di Napoli nord, Francesco Greco, e il procuratore aggiunto di Napoli, Fausto Zuccarelli. C'è da verificare l'ipotesi di una unione dei due fascicoli penali aperti nei differenti uffici. Quello della Procura Napoli nord ha appena due giorni. È scaturito dalla morte di Tiziana, è a carico di ignoti sull'ipotesi dell'istigazione al suicidio. Dopo dichiarazioni a verbale della mamma di Tiziana, che ha parlato di «plagio» dell'ex compagno sulla figlia, facendo quasi capire che sulla registrazione dei video fosse stata costretta proprio da lui, sicuramente Sergio Di Palo verrà sentito nei prossimi giorni come teste dal pm Rosanna Esposito della Procura di Napoli nord.

Di lui gli inquirenti parlano come di un teste «figura essenziale» per la ricostruzione dell'accaduto.

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