Tornano le bombe ad Afragola ma resiste l'omertà: «Mai avuto richieste di pizzo»

Tornano le bombe ad Afragola ma resiste l'omertà: «Mai avuto richieste di pizzo»
di Marco Di Caterino e Francesco Gravetti
Mercoledì 20 Marzo 2019, 07:00
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La voce del racket torna a farsi sentire violentemente in provincia di Napoli. E torna anche la stagione delle bombe, sistemate dai signori del pizzo. Due gli episodi avvenuti lunedì sera, ad Afragola e a Poggiomarino.
 
Ad Afragola un ordigno rudimentale è esploso davanti alla pasticceria «Bontà e tradizioni», al corso Meridionale. L'ordigno era stato collocato su un muretto antistante il locale e l'esplosione ha provocato il distacco di un marmo di rivestimento del deposito e danneggiato una cancellata esterna. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Afragola e della radiomobile della compagnia di Giugliano, che hanno visionato le immagini riprese dalle videocamere della zona. Il proprietario dell'esercizio commerciale, un uomo di 34 anni, ha detto ai militari di non avere mai ricevuto minacce e richieste di tipo estorsivo. Anche un messaggio sulla pagina Facebook, indirizzato alla clientela, mostrava la voglia di non mollare: «Siamo super operativi, non ci ferma nessuno».

A Poggiomarino un boato nella notte fa vibrare i vetri delle case di via Turati: qualcuno ha piazzato una bomba dinanzi a una nota pizzeria, «Le due sorelle», danneggiando in maniera seria la porta di ingresso. Ora tutti pensano a un simile episodio avvenuto appena dieci giorni fa lungo la stessa strada: un collegamento tra i due attentati è una delle ipotesi seguite dagli investigatori. Il fatto è avvenuto lunedì sera, intorno alle 23. Ignoti sono passati, probabilmente a bordo di un'auto, e hanno lanciato una bomba carta contro l'ingresso della pizzeria, prima di far perdere ogni traccia: il locale si trova all'inizio di via Filippo Turati, a pochi metri dall'incrocio con via Iervolino. Una strada piuttosto trafficata di Poggiomarino, attraversata giorno e notte da migliaia di automobili anche perché conduce alla strada statale 268. Il lunedì è il giorno di chiusura della pizzeria, il raid non ha provocato feriti o danni alle persone: ad essere interessata è stata la parte anteriore del ristorante, dove si è sviluppato anche un principio di incendio. Sul posto sono arrivati i carabinieri ed i vigili del fuoco, che hanno effettuato un primo sopralluogo.

I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata ora, portano avanti le indagini: tutte le piste vengono battute, ma si presta particolare attenzione ad un analogo fatto avvenuto circa dieci giorni sempre in via Filippo Turati, dinanzi alla porta di ingresso di una nota azienda che produce ricami e tessuti: si trattava di una bomba carta contenente polvere pirica. Lo scoppio non ha danneggiato in maniera seria la fabbrica, né ha causato feriti, dal momento che l'attività era chiusa. Sono molte, dunque, le coincidente tra i due attentati. Anche nel caso della pizzeria, infatti, sono stati trovati i resti di una bomba carta. Il locale non ha un sistema di videosorveglianza, ma i carabinieri hanno acquisito tutti gli impianti video presenti lungo via Filippo Turati e, in parte, anche lungo via Giovanni Iervolino. Di certo, quella del racket resta una pista battuta con intensità, anche se i titolari dell'attività dicono di non avere mai ricevuto minacce o richieste di estorsione. Resta in piedi, inoltre, anche l'ipotesi dello sfregio per una diatriba personale.
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