Tornano a volare 50 cardellini
sequestrati dai carabinieri forestali

Tornano a volare 50 cardellini sequestrati dai carabinieri forestali
di Antonino Siniscalchi
Martedì 24 Ottobre 2017, 18:44
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SANT'AGNELLO. Erano esposti in un mercatino rionale a Rovigliano, costretti in anguste gabbiette, in condizioni igienico-sanitarie precarie e sommersi dal mangime. Sono stati i carabinieri forestali a trovarli e a disporne il sequestro. Oggi 50 tra cardellini e verzellini sono finalmente tornati a volare: il presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d'Esposito li ha rimessi in libertà davanti nel corso di una manifestazione, ospitata nell'Oasi in città di Sant'Agnello, alla quale hanno partecipato esponenti delle forze dell'ordine, il sindaco Piergiorgio Sagristani e gli alunni della scuola elementare Fiodo.

«Il fenomeno dell’uccellagione è duro a morire – ha spiegato il leader degli ambientalisti sorrentini ai bambini - e gli esemplari sottratti ai bracconieri sono solo la punta dell'iceberg. Ogni giorno ne vengono catturati a decine, con gabbie trappola e reti, spesso vivi per alimentare le richieste di appassionati e collezionisti. Ma molti uccelli non ce la fanno a sopravvivere allo stress e all’agonia delle famigerati reti in nylon utilizzate per la cattura e, quando il bracconiere arriva in ritardo a tirar giù le sue prede, spesso trova solo cadaveri. Ma poco importa, c’è sempre il mercato parallelo di prede da cucinare o da imbalsamare e rivendere sul mercato clandestino. Ai volatili sopravvissuti alla cattura non va meglio: ad attenderli c'è una vita in anguste gabbiette, per allietare con loro canto i propri carcerieri o per essere usati come richiamo per attirare in trappola altri uccelli».

Il fenomeno è forte anche in penisola sorrentina. Ad appena un mese dall’apertura della caccia, a Massa Lubrense è stato denunciato un cacciatore, con regolare licenza ma senza alcuna tassa pagata, in giornata di caccia chiusa su area percorsa dalle fiamme dove echeggiavano fonofili. Sempre nella stessa località un altro cacciatore, alla vista dei carabinieri forestali, è fuggito a retromarcia con l'ape finendo per capovolgersi per poi, di fronte ai militari che gli intimavano l’alt, lanciarsi a capofitto nella scarpata facendo perdere le tracce salvo poi costituirsi in caserma. Altri tre cacciatori, sempre con fonofili vietati e in giornata di silenzio venatorio, sono fuggiti di fronte alle guardie giurate del WWF che hanno proceduto con i carabinieri al sequestro degli impianti elettroacustici fuorilegge che riproducevano il verso delle quaglie da catturare.

«La caccia, che ultimamente sta mietendo decine di vittime anche tra gli “umani”, un giorno sarà una pratica del tutto anacronistica - conclude Claudio d'Esposito - Le accorate segnalazioni dei cittadini, sempre più sensibili e pronti a denunciare gli spari nelle finestre, i richiami delle quaglie che rimbombano nella notte e le attività illecite dei cacciatori, lasciamo ben sperare. La liberazione di stamane ha entusiasmato grandi e bambini, gli uccellini sono usciti a turno dalla gabbietta e hanno formato un vociante stormo che ha volato un po' sul parco prima di distribuirsi tra la vegetazione dell’Oasi in cerca di cibo e riparo. Il Wwf continuerà senza sosta nella missione di educare e sensibilizzare le generazioni future».



 
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