Il piccolo Saverio «batte» Messi: ora Immobile ha un erede a Torre Annunziata

Il piccolo Saverio «batte» Messi: ora Immobile ha un erede a Torre Annunziata
di Raffaele Perrotta
Venerdì 14 Agosto 2020, 11:09
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Telecamera accesa, telefono poggiato su una sedia e pallina da tennis in mano. Si allontana qualche passo e poi inizia a palleggiare: destro, sinistro e poi ancora destro. Quando alla fine si ferma i più pazienti hanno contato 206 palleggi, molti più di quanti ne abbia fatto uno dei più grandi nomi del calcio moderno, Leo Messi che si è fermato a 198. A battere il record, non solo per il numero ma anche per l'età, visto che ha appena 10 anni, è stato Saverio Vanacore, il cui video sta girando da mesi in rete. Nato a Torre Annunziata e cresciuto calcisticamente con il mister Stefano Cirillo, il giovanissimo atleta, adesso al Napoli, è solo l'ultimo promettente calciatore di una città che ha dato i natali a molti campioni di diverse discipline sportive. L'ultimo, quello che ha portato il nome della città in giro per il mondo, lo scugnizzo biondo cresciuto nei quartieri storici, è il capocannoniere della serie A di calcio e scarpetta d'oro come miglior goleador europeo Ciro Immobile. È il terzo italiano in assoluto ad aver raggiunto il prestigioso premio continentale, dopo Francesco Totti e Luca Toni, il miglior marcatore di sempre in una singola stagione, al pari di Gonzalo Higuain, con 36 gol in 37 partite.

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L'OMAGGIO
L'attaccante della Lazio ha ricevuto un tributo dall'amministrazione comunale, che ha reso omaggio nella sala consiliare oplontina. Il sindaco Vincenzo Ascione ha festeggiato Immobile, donandogli diverse opere a partire da una copia di un affresco della Villa di Poppea e l'opera di Francesco Agnello, artista di origini torresi residente a Parigi, i cui mosaici in pixel art si possono trovare nelle strade della capitale francese, di Ajaccio, Bruxelles, Amsterdam, Rotterdam e Los Angeles. «Il fatto che tu sia qui dimostra ancora una volta la tua grande umiltà». Ha detto il primo cittadino, aggiungendo: «Spero che il tuo esempio sia da sprono per tanti giovani ad andare su percorsi fatti di rettitudine, perché la situazione nella nostra città è ancora, purtroppo, drammatica». È la seconda volta in pochi anni che l'attuale sindaco rende omaggio ad Immobile che non ha mai dimenticato le sue origini, quella sua città che è diventata European Community of Sport 2020. Un territorio che, forse per la fame di riscatto soprattutto da quei quartieri dove il degrado e il peso della camorra sono più pesanti da sopportare, vede tanti giovani legati allo sport e al calcio, veicolo di speranza per una vita diversa per chi nasce nelle strade di camorra.

IL MESSAGGIO
«Ai giovani ricordo che devono avere costanza, pazienza e umiltà perché se sono arrivato a questo traguardo è proprio perché sono rimasto il ragazzo di sempre, cresciuto in questi vicoli, e non mi sono montato la testa», ha detto Ciro Immobile con quel suo sorriso di sempre e il pensiero a quel suo coetaneo morto giovane per mano della camorra, il giornalista Giancarlo Siani. Il bomber della Lazio e della nazionale, infatti, si è fatto immortalare sotto la targa che il Comune ha dedicato al cronista del Mattino in quella sala consiliare dove Ciro è entrato osannato. «Questa città ha continuato il calciatore deve ricordare per sempre il suo nome, lo deve raccontare ai giovani perché rappresenta un esempio concreto di sacrificio e di chi ha inseguito un sogno senza fermarsi mai. È stato ucciso ha concluso Ciro Immobile ma non ha mai mollato».
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