Torre Annunziata, 19 arresti nella notte: decapitati i clan Gionta e Quarto sistema

Torre Annunziata, 19 arresti nella notte: decapitati i clan Gionta e Quarto sistema
Martedì 30 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 21:25
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Nel corso della notte i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa Gip presso il Tribunale di Napoli nei confronti di 19 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi da sparo, tutti appartenenti ai contrapposti clan camorristici Gionta e Quarto sistema operanti nel territorio di Torre Annunziata.

Il provvedimento è stato emesso in seguito ad una articolata attività d’indagine coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri del nucleo Investigativo di Torre Annunziata, da maggio 2020 a luglio 2021, avviata all’indomani del tentato omicidio di Giuseppe Carpentieri, ritenuto elemento di spicco del clan e genero del capo del sodalizio detenuto Valentino Gionta, anche lui colpito dal provvedimento di oggi poiché ritenuto ancora al vertice dell’organizzazione, avvalendosi della collaborazione dei familiari più stretti, tra cui la figlia Teresa Gionta, lo stesso Carpentieri e l’omonimo nipote Valentino Gionta

Le indagini hanno colpito elementi apicali del clan Gionta (detto anche dei Valentini), accertandone la capacità di controllo del territorio mediante l’intimidazione mafiosa, l’opprimente rete estorsiva ai danni di attività economiche locali e la capacità di fronteggiare militarmente le fazioni contrapposte, grazie alla disponibilità di armi ed esplosivi. Ed è proprio nello scontro armato tra i clan che è maturato l’agguato a Carpentieri, avvenuto il 6 maggio 2020, per la cui esecuzione risultano raggiunti da gravi indizi di colpevolezza i fratelli Pasquale e Luca Cherillo, entrambi allo stato detenuti, ritenuti promotori del nuovo clan denominato Quarto Sistema, con base nel quartiere popolare del Parco Penniniello e mossi da sentimenti di vendetta per l’omicidio del nonno Natale Scarpa, consumato il 14 giugno 2006 in un agguato eseguito da sicari del clan Gionta. 

Era uscito di carcere da circa due mesi Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta, a sua volta figlia del boss della camorra di Torre Annunziata Valentino, quando fu raggiunto all'inguine da colpi di arma da fuoco mentre si trovava sul balcone della sua abitazione nel Rione Nunziata. Era il 6 maggio dello scorso anno, si era ancora in pieno lockdown dovuto alla prima ondata della pandemia da Covid-19. Carpentieri aveva finito di scontare una condanna a 30 anni perché accusato del duplice omicidio di Alfredo Nasti e Ciro Fraschetta, delitto avvenuto nel 1993.

Partono da quell'episodio le indagini condotte fino al luglio dello scorso anno e che hanno portato oggi all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri del gruppo oplontino, nei confronti di 19 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi da sparo. I diciannove destinatari dell'ordinanza sono tutti ritenuti appartenenti ai clan Gionta e Quarto Sistema, tra loro contrapposti ed entrambi operanti nell'ambito del controllo degli affari illeciti a Torre Annunziata.

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Tornando al ferimento di Carpentieri, all'epoca alcuni parenti prestarono soccorso al congiunto gravemente ferito, portandolo nell'ospedale di Boscotrecase, nel frattempo già convertito a Covid hospital per rispondere alle esigenze legate alla pandemia. Invitati a rivolgersi al vicino nosocomio di Torre del Greco, i parenti di Carpentieri reagirono devastando parte delle strutture del Sant'Anna e Maria Santissima della Neve. Queste le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata: Valentino Gionta, Giuseppe Carpentieri, Teresa Gionta, Salvatore Palumbo, Alfredo Della Grotta, Immacolata Salvatore, Valentino Gionta, Luigi Esposito, Filippo Esposito, Ciro Coppola, Antonio Cirillo, Salvatore Aniello Palumbo, Antonio Palumbo, Angelo Palumbo, Raffaele Della Grotta, Luca Cherillo, Pasquale Cherillo, Michele Colonia, Michele Guarro.

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