Torre Annunziata. Omicidio mamma coraggio: il Riesame conferma le accuse per il mandante

Torre Annunziata. Omicidio mamma coraggio: il Riesame conferma le accuse per il mandante
di Dario Sautto
Mercoledì 21 Novembre 2018, 22:28
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Torre Annunziata. Uccisione di madre coraggio: il Riesame conferma l'ordinanza per Francesco Tamarisco. Reggono le accuse per il 45enne di Torre Annunziata ritenuto il mandante dell'omicidio di Matilde Sorrentino, una delle tre donne che nel 1997 scoprirono e denunciarono un gruppo di pedofili del rione Poverelli.
Tra le persone indicate dai bambini c'era proprio Tamarisco, condannato in primo grado e poi assolto in appello. L'affronto della denuncia, nel "suo" quartiere, dove il gruppo Tamarisco aveva la villa bunker (oggi confiscata) dove partivano gli ordini per importare cocaina dal sud America, non era mai stato cancellato e, secondo l'accusa, il 45enne ordinò di uccidere mamma Matilde.
Secondo quanto ricostruito negli ultimi mesi di indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e coordinate dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, Tamarisco ingaggiò per 50mila euro (e una Alfa 156) il killer Alfredo Gallo, già condannato all'ergastolo in via definitiva per questo omicidio e scarcerato pochi mesi prima dopo aver scontato la condanna per l'omicidio dell'imprenditore Andrea Marchese, commesso quando era ancora minorenne. L'agguato si consumò sull'uscio di casa, il 26 marzo 2004, con la donna massacrata alla presenza del figlio che, pochi anni prima, aveva subito le violenze nella scuola del quartiere. 
Arrestato in un mese, Gallo sarebbe stato "adottato" dai Tamarisco che manterebbero da più di 10 anni la sua detenzione, passando ai familiari 500 euro al mese, abiti firmati e regali per il detenuto. "Francesco Tamarisco ha già versato almeno altri 40mila euro di stipendio per comprare il silenzio del killer" sostiene l'accusa, suffragata anche dai racconti di alcuni collaboratori di giustizia che si sono spinti anche oltre. Sul capo di Tamarisco, infatti, secondo alcuni pentiti pende un ordine di morte da parte di diversi clan di camorra che non avrebbero gradito il coinvolgimento di un narcotrafficante internazionale del suo spessore nello scandalo pedofilia, così come sarebbero a conoscenza del suo ruolo di mandante dell'omicidio di Matilde Sorrentino.
Tamarisco, già in carcere per traffico di droga, è stato trasferito in un altro penitenziario, dove attenderà probabilmente la fissazione del processo nel quale proverà a difendersi assistito dall'avvocato Alessandro Pignataro. 
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