Torre Annunziata. In pieno lockdown imbracciò un fucile, percorse la strada a piedi fino a casa del rivale e sparò quattro volte contro la finestra della cucina. Secondo il giudice, però, è corretta la tesi difensiva: fu un mero atto di minaccia e non un tentativo di omicidio.
È stato assolto dall'accusa di tentato omicidio, ma condannato a otto mesi di reclusione per minaccia aggravata il 20enne Luigi Monaco, rampollo della famiglia dei "Tittoni", ritenuti trafficanti di droga di Torre Annunziata. Assistito dall'avvocato Ciro Ottobre, Monaco junior ha rischiato una condanna a nove anni di carcere. Il gup del tribunale oplontino Mariaconcetta Criscuolo, però, ha sposato la tesi difensiva, derubricando le accuse da tentato omicidio a minaccia aggravata.
Non fu una sparatoria per ammazzare il cognato Giuseppe C., bensì un semplice avvertimento per questioni familiari.
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