Torre Annunziata: Villa Parnaso, caos
e rifiuti. «No al passaggio pedonale»

Torre Annunziata: Villa Parnaso, caos e rifiuti. «No al passaggio pedonale»
di Maurizio Sannino
Venerdì 20 Novembre 2020, 08:52
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Revoca del passaggio pedonale, immediata chiusura del portone di accesso secondario a villa Parnaso dal corso Umberto I, il pagamento delle indennità pregresse: sono i punti al centro della polemica tra l'amministrazione di condominio dell'ex parco Cristo Re, il comune di Torre Annunziata e la Città metropolitana proprietaria dell'area interna. Lo scontro oggi finisce in tribunale.
A nulla sono valsi nel corso degli anni, incontri, tentativi di mediazione, avvisi e proposte di accordo. I continui richiami dei condomini (una quindicina) di quello spicchio di spazio compreso tra l'androne e il cancello di ingresso di Villa Parnaso, sono sempre caduti nel vuoto. Sin da quando la Città metropolitana ha ceduto l'area interna ad uso gratuito al Comune di Torre Annunziata, e il portone è stato aperto al pubblico per consentire il passaggio pedonale attraverso il secondo accesso. Il tutto senza tenere conto però della terza parte: il condominio.

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È dal marzo del 2017 che negli otto appartamenti che affacciano dall'interno di Villa Parnaso, è di fatto terminata la tranquillità. Condizioni igienico-sanitarie carenti anche per la presenza di escrementi di animali, schiamazzi in qualsiasi ora della giornata, passaggio pedonale incontrollato a causa per l'assenza di un orario di accesso alla stessa villa. Finanche la rottura di specchietti delle auto parcheggiate nel cortile. Sicurezza e decoro che nel corso degli anni sono andati a farsi benedire. Insomma, l'esatto contrario di quello che era previsto nell'accordo tra lo stesso condominio e la precedente amministrazione guidata dal sindaco Giosuè Starita. Accordo che prevedeva una indennità di passaggio, un afflusso disciplinato da una tabella di orario definito, e la sicurezza garantita dalla presenza di custodi o di agenti di polizia municipale. «Abbiamo provato di tutto per arrivare ad un accordo attacca l'amministratore del condominio Stefano Iannitti ma i nostri continui appelli, le proposte di mediazione sono caduti nel vuoto.

Consideriamo un vero e proprio abuso, un atto arbitrario quello fatto da comune e città metropolitana, che hanno stretto un accordo per il passaggio pedonale senza che ci fosse un'intesa con la terza parte interessata, il condominio. Non esistono più le condizioni per una trattativa. Non siamo mai stati ascoltati».

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Il condominio ricorda che a un incontro del giugno scorso si presentò solo la città metropolitana che paventò una possibile revoca del comodato d'uso al comune. Poi più nulla. «Uno scaricabarile. Non volevamo aggiunge Iannitti - la chiusura, chiedevamo solo un protocollo sulla sicurezza e sul decoro dell'area. La situazione è diventata ingestibile. La nostra pazienza è terminata». Aggiungono Giovanni Alfieri e Ippolito Matrone, i legali che stanno seguendo la vertenza. «C'è stata tutta la buona volontà dicono per arrivare ad un accordo. È dal 2017 che inviamo diffide. Non abbiamo avuto altra scelta. Abbiamo fatto una istanza di mediazione, alla quale si è presentata soltanto la città metropolitana. Il condominio è stato sempre disponibile, ma ora abbiamo ricevuto il mandato per citare entrambe le parti in giudizio. C'è stato un vero e proprio abuso di Comune e Città metropolitana nella stesura dell'accordo per il passaggio pedonale in uno spazio condominiale. Chiederemo la revoca del passaggio, la chiusura del portone di ingresso dal corso e il risarcimento danni».
 

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