Torre del Greco: lanciano liquido urticante sul viso di una donna, la verità dalle telecamere

Torre del Greco: lanciano liquido urticante sul viso di una donna, la verità dalle telecamere
di Francesca Mari
Giovedì 2 Giugno 2022, 23:00 - Ultimo agg. 4 Giugno, 08:29
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È giallo sull’aggressione con liquido urticante con cui sarebbe stata colpita martedì scorso a Torre del Greco la 53enne C.M., collaboratrice in alcuni studi medici e molto impegnata nel sociale. A 72 ore circa dalla denuncia presentata dalla donna ai carabinieri del comando Stazione Centro di Torre del Greco proseguono le indagini per individuare i responsabili del raid mentre emergono alcuni dubbi sulla dinamica dei fatti. La 53enne, nella denuncia per lesioni personali presentata martedì alle 19.16, aveva raccontato agli uomini dell’Arma che quella mattina alle 9.30 circa, mentre percorreva via Vittorio Veneto era stata avvicinata, all’incrocio con via Circumvallazione, da un’autovettura grigia. Al suo interno, sempre secondo la deposizione della donna, c’erano due persone: quella seduta sul lato passeggero le aveva chiesto di avvicinarsi «per un’informazione» e poi le aveva spruzzato in volto un liquido, incolore e inodore. C. M. si sarebbe allontanata mentre l’auto faceva perdere le sue tracce. Poi nel corso della giornata la donna ha sviluppato una forte allergia e si è recata al Pronto Soccorso del Maresca dove però ha dovuto attendere a lungo. Così, a visitarla e refertarla nel suo studio è stato un medico di base. «Dermatite da caustici con severo edema del volto e dolosa congiuntivite». Questa la diagnosi prodotta dal medico che ha dato alla donna 15 giorni di prognosi.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, agli ordini del capitano Andrea Leacche, si concentrano sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, almeno tre comunali di cui una all’incrocio (proprio nel punto in cui sarebbe accaduto il fatto) con focus a 360 gradi. Gli investigatori non nascondono che è da quanto hanno registrato gli occhi elettronici che dipendono le possibilità di ricostruire con esattezza l’accaduto e risalire alle autrici del gesto. Quanto al liquido misterioso, non è stato possibile analizzarlo, dato che la 53enne lo ha lavato via immediatamente dal viso e dai vestiti perché «in un primo momento pensavo fosse acqua e saliva e mi faceva specie». Si scava anche nella vita privata della donna, separata con tre figli e molto attiva nel sociale, sia al fianco dei diversamente abili sia per il contrasto al bullismo. Secondo gli inquirenti le ronde organizzate contro le baby gang potrebbero essere un movente, ma non si esclude alcuna pista. 

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La 53enne, dopo aver rilasciato interviste in anonimato a diverse testate e televisioni, ieri si è chiusa nel silenzio. Diverse le pressioni ricevute soprattutto sui social dove qualcuno ha messo in discussione la veridicità dei fatti. «Questa storia ha molte ombre - dice Giuseppe Speranza, assessore allo Sport - prima fra tutte il fatto che la signora se ne andava a zonzo negli uffici di Palazzo La Salle alle 11.30 di martedì, due ore dopo il presunto agguato. Chi riceve un’aggressione va in ospedale non al Comune. Se tutto questo dovesse rivelarsi una messinscena, chiederò al Comune di chiedete un risarcimento per danno di immagine alla città». «L’amministrazione è vicina alla signora - afferma il sindaco Giovanni Palomba - e confida negli inquirenti che possano risalire ai colpevoli.

La ringraziamo per aver messo al corrente tutti in poco tempo del rischio che corrono i torresi con persone che lanciano liquido dall’auto. Siamo rammaricati soltanto che, dato l’anonimato, non possiamo invitare in Comune la vittima come in casi analoghi». 

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