Emergenza rifiuti a Torre del Greco, l'allarme del sindaco: «Sospetto boicottaggio»

Emergenza rifiuti a Torre del Greco, l'allarme del sindaco: «Sospetto boicottaggio»
di Francesca Raspavolo
Mercoledì 25 Luglio 2018, 08:42 - Ultimo agg. 09:27
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A Torre del Greco è allarme igienico-sanitario. Alla quarta settimana di emergenza rifiuti - con le isole ecologiche che traboccano di ingombranti e l'immondizia che si accumula agli angoli di strade e piazze - c'è anche il problema dei topi e degli scarafaggi. Oltre 85mila abitanti sono soffocati dalla spazzatura che non viene raccolta da tre giorni: le code ai centri di stoccaggio del Napoletano stanno rallentando i prelievi. E i guai della ditta che gestisce la Nu - il consorzio Gema di Pagani, che ha 8 netturbini indagati per voto di scambio ed è sotto rescissione contrattuale da parte del Comune - fanno il resto. Un'emergenza nell'emergenza che dovrà risolvere Giovanni Palomba, sindaco da un mese.

Sindaco, cosa sta succedendo?
«Siamo invasi dall'immondizia e le cause sono tante: la raccolta avviene a singhiozzo per i disagi allo Stir, i torresi stanno facendo poca differenziata e la ditta Gema ci ha comunicato di aver sforato con l'indifferenziato. Ne hanno accumulato troppo in questi giorni di mancati prelievi e ora non hanno l'autorizzazione per poterlo sversare in discarica. Dunque i rifiuti restano a terra».

E di chi è la colpa?
«Del modello anomalo di igiene urbana che ho ereditato e che esiste soltanto a Torre del Greco: abbiamo un sistema misto, con 15 isole ecologiche senza controllo dove si possono scaricare ogni tipo di rifiuti a tutte le ore, dall'umido agli ingombranti. Ci sono camion colmi di immondizia che vengono dai comuni vicini per gettarla a Torre. Una parte della città è invece coperta con i cassonetti. Per sorvegliare questa situazione davvero ingarbugliata servirebbero 45 guardie ambientali e io non le ho».

E allora che si può fare?
«Semplice: bisogna tornare al porta a porta, smantellando queste isole ecologiche della vergogna».
 
Come quella alla pinetina De Nicola, che il primo Presidente della Repubblica donò alla città affinché diventasse un parco verde.
«Appunto, uno sfregio alla memoria di un grande uomo. Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Ho incontrato i vertici della ditta e i dirigenti dell'Igiene Urbana: voglio capire perché per il quarto lunedì di seguito ho la città sepolta dai rifiuti dopo un fine settimana tranquillo».

Sta dicendo che è in atto un boicottaggio?
«Sono indotto a pensarlo ma non ho le prove, certo è strano trovarsi ogni lunedì in piena emergenza: venerdì la città era pulita, oggi c'è spazzatura ovunque, significa che per tre giorni nessuno ha pulito. La verità è che questo piano industriale dei rifiuti è sballato, così saremo sempre in crisi».

Cos'altro si può fare?
«O firmo il contratto con la Gema - che opera sotto riserva di legge da un anno - oppure lo rescindo. Abbiamo tempo fino al 10 agosto per prendere una decisione. Insomma, altre due settimane di passione. Purtroppo non posso fare altro, sarò inflessibile con l'azienda e con gli stessi cittadini, anche se non applicherò multe ai privati, non voglio tartassarli ulteriormente. Ma è chiaro che se cacceremo via la ditta ci saranno momenti ancora più critici».
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