Deiulemar, 250mila euro per i truffati dai pastori d'oro di ​Torre del Greco

Deiulemar, 250mila euro per i truffati dai pastori d'oro di Torre del Greco
di Aniello Sammarco
Venerdì 30 Aprile 2021, 09:54 - Ultimo agg. 10:05
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Una collezione d'oro per i creditori della Deiulemar. Arrivano altri fondi dalla vendita dei pastori appartenuti in vita a Giuseppe Lembo, uno dei tre fondatori della compagnia di navigazione (gli altri due sono stati Giovanni Battista Della Gatta e Michele Iuliano) che con il suo fallimento avvenuto il 2 maggio del 2012 fa ha fatto naufragare i sogni dei quasi tredicimila risparmiatori che nei bond della società armatoriale avevano investito oltre 720 milioni di euro. La seconda asta dei pregiati pezzi del vasto assortimento di opere d'arte, una volta custodite nella villa di via Marconi, ha infatti prodotto la vendita di 45 statue, che hanno fruttato complessivamente un guadagno di 212.875 euro. Ancora una volta il ricavato è stato superiore, stavolta di oltre l'8%, rispetto al prezzo fissato come base di partenza, pari cioè a 195.725 euro. 

Le premesse della vigilia sulla bontà dei pezzi messi all'asta sono state ancora una volta rispettate: la settimana precedente, nel primo incanto, 151 opere erano state vendute dando un ricavo superiore rispetto alle iniziali stime del 48%, facendo sì che venissero incamerati nel bilancio della società di fatto (la società parallela, anch'essa dichiarata fallita, che secondo il tribunale sarebbe stata composta da tutti gli armatori coinvolti nel crac multimilionario e che avrebbe distratto buona parte delle entrate della compagnia di navigazione) oltre 1,1 milioni di euro. Con il ricavo relativo al secondo incanto, a disposizione dei creditori ci sono ora più di un milione e 315mila euro. E non è finita qui: la collezione una volta vanto di casa Lembo - costituita tra gli altri da una Natività di Giuseppe Sanmartino (noto per avere realizzato la scultura in marmo del Cristo Velato), dai Re Magi di Lorenzo Mosca e dagli animali attribuiti a Nicola Vassallo - potrebbe regalare altre soddisfazioni agli obbligazionisti truffati dal fallimento Deiulemar. Restano infatti altre opere da piazzare agli intenditori e agli appassionati interessati. E ci sarebbe già chi si è fatto avanti, come spiega in una nota la curatela fallimentare della società di fatto: «Per alcuni dei pezzi restanti sottolineano i tre componenti, Giuseppe Castellano, Massimo Di Pietro e Antonio Denotaristefani di Vastogirardi sono già pervenute offerte fuori asta, ma ogni decisione sul punto sarà sottoposta in via preventiva alle autorizzazioni previste dalla legge». 

Pur se superiori alle attese, i ricavi della vendita dei pastori d'oro della collezion Lembo restano una goccia nel mare delle speranze degli obbligazionisti. Che guardano altrove per sperare di recuperare una parte consistente dei soldi investiti. A sintetizzare il pensiero di molti è il responsabile del gruppo Legalità e trasparenza, Giovanni Pagano: «Sono finiti i cortei dice le manifestazioni di protesta, la presenza nei tribunali per assistere ai processi. Molti hanno perso le speranze. Gli sciacalli hanno fatto affari d'oro accaparrandosi l'hotel Poseidon per la misera offerta di 4,8 milioni.

Le nostre speranze sono legate alle cause delle banche, ai soldi che stanno in Svizzera e alla madre di tutte le controversie giudiziarie, quella con la Bank of Valletta di Malta». 

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