Torre del Greco, telenovela rifiuti: ora sull'accordo pesano 18 esuberi

Torre del Greco, telenovela rifiuti: ora sull'accordo pesano 18 esuberi
di Francesca Mari
Lunedì 25 Marzo 2019, 12:00
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Gioco al rialzo nel passaggio di cantiere, il più ingarbugliato della storia, tra le ditte addette alla raccolta dei rifiuti. I netturbini da assumere 119? No 124. Anzi 137. Dovrebbe essere questo esubero di ben 18 unità di dipendenti, rispetto alle 119 che la subentrante Buttol vuole acquisire come da capitolato, al centro degli incontri interlocutori che si terranno oggi a Palazzo Baronale tra ditta e Comune.

Se finora, infatti, sotto la lente di ingrandimento ci sono stati solo i famosi 5 «disallineati», cioè 4 detenuti e un licenziato per truffa, ora la ditta vuole chiarezza sui nomi che, insieme ai 5, formano un elenco di 18 persone che reclamano l'allettante «posto» nella Nu. Tolti i cinque, gli altri netturbini sono 13: tre assunti a tempo determinato, il cui contratto sarebbe scaduto il 31 gennaio, ma che continuano a lavorare per la Gema; dieci che nel luglio 2017 - al passaggio di cantiere tra la ex ditta Fratelli Balsamo e l'uscente Gema - non essendo stati acquisiti hanno avviato cause di lavoro. Si tratta di dieci persone dei Balsamo, tra cui anche figli e parenti, che lavoravano come dipendenti quando l'appalto era affidato a loro. Ciro, Massimo e Antonio Balsamo, fratelli e vertici della ditta, furono arrestati il 7 agosto 2017 insieme all'ex sindaco Ciro Borriello perché finiti, insieme ad altri due imprenditori, al centro dell'inchiesta scandalo su rifiuti e corruzione. Ora la Buttol ha chiesto al Comune un decreto sindacale con copertura finanziaria, nel caso i 18 netturbini dovessero essere integrati. E considerando che ciascuno costa sui 50mila euro lordi, il danno erariale per le casse comunali si aggirerebbe attorno al milione di euro.
 
Intanto ieri l'emergenza ha raggiunto l'apice. Sature tutte le isole ecologiche e camion pieni di sacchetti: stallo anche nel conferimento dei rifiuti raccolti da Gema al sito dei Balsamo, in viale Europa, uno degli impianti di riferimento per la ditta operante, prima dello smaltimento agli stir. «Non possiamo prendere i rifiuti ha detto Massimo Balsamo c'è il superamento della quota per il conferimento finale. I 10 dipendenti che hanno fatto causa erano tutti regolarmente assunti. Per quanto riguarda l'attuale passaggio di cantiere crediamo che la posizione della Buttol sia pretestuosa. Nel 2010, quando questa stessa azienda subentrò alla Ecologia Sa.ba per 15 giorni, rilevò anche i 5 dipendenti ora nel mirino».

L'8 marzo scorso il sindaco Giovanni Palomba con un'ordinanza ha incaricato la ditta Edil Cava, di Santa Maria la Bruna, di accogliere umido, ingombranti e rifiuti cimiteriali. Ma solo al passaggio di cantiere. Finché non ci sarà, a contribuire alla crisi è il surplus di rifiuti (questa settimana raccolte oltre 100 tonnellate). Particolari criticità nelle isole ecologiche di via Cimaglia, di Sant'Antonio, proprio nel parco annesso alle giostrine per bambini, di via Litoranea, di via Cappella Bianchini e via Scappi. Calma apparente, ieri, per gli incendi che si sono verificati per tre giorni di seguito in diversi punti della città. Ma, vista la situazione in peggioramento e l'aumento del caldo, l'emergenza roghi e l'allarme igienico-sanitario sono dietro l'angolo.
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