Trasporti a Marano: soppresse le linee
degli autobus, la rabbia delle periferie

Trasporti a Marano: soppresse le linee degli autobus, la rabbia delle periferie
Sabato 2 Ottobre 2021, 09:11
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«Non lasciateci a piedi. I commissari dialoghino con i cittadini». Va avanti ormai da giorni la protesta dei residenti delle popolose frazioni periferiche, San Rocco e San Marco, dove risiedono circa 20mila abitanti, tagliate quasi completamente fuori dai percorsi delle linee di trasporto. I commissari straordinari alla guida del municipio, per esigenze di bilancio, hanno bocciato l'ipotesi di prorogare il servizio alla ditta Ini Bus, che da anni - per conto del Comune - operava con alcune navette sul territorio.
I manifestanti, dopo vari tentativi, nei giorni scorsi erano riusciti ad ottenere un incontro con la triade commissariale, ma la risposta aveva gelato le loro aspettative. «Ci hanno riferito che non è possibile prorogare l'affidamento ai privati e che non ci sono i margini per bandire una nuova gara - spiegano i referenti dei comitati sorti in queste ultime settimane -. I commissari ci hanno inoltre spiegato che la strada da intraprendere è quella di fare pressioni sulla Regione affinché vengano potenziate le linee sul territorio. Una risposta che sa di beffa: tutti noi sappiamo che la Regione poco potrà fare. Questa decisione sta provocando ripercussioni gravissime: migliaia di persone, da due giorni, hanno difficoltà enormi nel raggiungere i luoghi di studio e di lavoro».

L'appalto con Ini Bus è scaduto lo scorso 30 settembre.

Chi protesta, dopo il sit-in di ieri mattina, andato in archivio senza l'agognato ulteriore confronto con i commissari, ha annunciato ulteriori manifestazioni. Non mancano però i commenti all'insegna dello scetticismo: «I commissari non hanno a cuore questa problematica, ma pensano solo a far quadrare il bilancio - scrive Rita -. La gente è ormai demotivata, nonostante sappia che le linee 1 e 2 di Ini bus siano indispensabili per questo territorio, ormai quasi privo dei servizi essenziali. In strada ci dovrebbe essere mezza città e invece siamo i soliti irriducibili».

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Il trasporto pubblico e privato non è l'unica grana per la triade alla guida dell'Ente, ormai in carica da oltre 100 giorni. Da ieri, infatti, la polizia municipale è orfana del comandante, il capitano Brigida Costa, che ha optato per il pensionamento anticipato potendo usufruire della cosiddetta quota 100. Il settore è, al momento, sprovvisto di una figura di riferimento. Si attende l'arrivo di un sovraordinato, richiesto dai commissari alla prefettura di Napoli, che abbia il compito di coordinare il lavoro degli agenti.

Ma a preoccupare è un altro aspetto: «Chi firmerà gli ordini di servizio?», sottolineano alcuni vigili. I sovraordinati avranno potere di firma o sarà la segretaria generale del Comune, nelle more dell'individuazione di un nuovo comandante, a firmare gli atti più urgenti? L'organico della polizia municipale è già ridotto all'osso: in servizio sono rimasti poco più di venti agenti, alcuni dei quali operano prevalentemente negli uffici. In strada ne sono rimasti pochissimi, sette-otto, da alternare su due turni. Il numero, però, si riduce ulteriormente quando qualcuno usufruisce di ferie, permessi e malattie. Una problematica di non poco conto per una città di oltre 60 mila abitanti e con un territorio vasto che si estende dalla collina di Camaldoli ai confini di Napoli, Quarto, Villaricca, Mugnano e Calvizzano.
 

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