Trasporti, «rivoluzione» Eav a Pompei: al via la trattativa in Regione

Trasporti, «rivoluzione» Eav a Pompei: al via la trattativa in Regione
di Susy Malafronte
Lunedì 10 Giugno 2019, 09:29 - Ultimo agg. 11:32
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«Sì Sottopassi» o «No Sottopassi?» Il dilemma shakespeariano sarà sciolto in Regione. Il braccio di ferro che da alcuni mesi sta tenendo banco a Pompei tra il sindaco Pietro Amitrano - che sostiene con forza le sue ragioni sul progetto Eav da 68 milioni di euro che trasformerà la città degli Scavi e del Santuario nella più grande isola pedonale della Campania - e il comitato del «No» che reputa i passaggi pedonali sottoterra «una trappola per topi dove i topi saranno i pedoni», fa registrare una nuova puntata. Oggi doveva tenersi l'ultima conferenza dei servizi per l'approvazione definitiva del piano. Il sindaco, per dar voce ai cittadini contrari al progetto e favorire il dialogo, ha ottenuto lo slittamento del tavolo tecnico a data da destinarsi, e spostato il confronto nella sede della Regione a Palazzo Santa Lucia. «Una sede istituzionale, un territorio franco, per rendere il confronto aperto, costruttivo e senza strumentalizzazioni», afferma.
 
Nei prossimi giorni l'amministrazione comunale, sindaco in testa, aprirà una serie di incontri con i comitati cittadini nelle stanze della IV Commissione del Consiglio regionale della Campania, deputata all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti. Saranno invitati i movimenti cittadini, i tecnici dell'Eav e la Regione rappresentata, nel caso specifico, dal presidente della IV Commissione, Luca Cascone. «Bisogna fare tutti un passo indietro nel tentativo di non perdere una grande occasione per la città», ha detto Amitrano. Sul caso interviene in maniera ferma e categorica il presidente dell'Eav Umberto de Gregorio: «La nostra posizione è chiara, ragioniamo su tutto ma con due punti fermi: l'interramento dei binari non è possibile, per ostacoli archeologici, di costo e di funzionalità (si dovrebbe fermare la Circumvesuviana per cinque anni); i passaggi a livello devono essere eliminati, ce lo impone la normativa nazionale ed europea». Ed ancora: «Sostenere che i passaggi a livello non vanno eliminati perché i sottopassaggi sono pericolosi è una cosa che è fuori da ogni logica». De Gregorio ricorda che «l'attuale progetto è interamente finanziato mentre al precedente (quello dell'interramento dei binari) mancavano 58 milioni di euro. L'ultima chance per l'interramento si è esaurita nel 2014, il Cipe lo escluse dai progetti finanziabili. È un storia che ha 30 anni, molto burrascosa, piena di false partenze. Abbiamo pagato all'impresa un progetto e una penale per un contratto sottoscritto nel 2009 dalla Circumvesuviana e mai eseguito. Dovremmo essere solo folli (e da galera) - sottolinea il presidente Eav - nel riesumare una cosa come l'interramento che per la sua completa realizzabilità richiedeva minimo 210 milioni di euro e non i soli 132 inizialmente stabiliti, un sicuro ma indefinito e indefinibile rischio archeologico, l'interruzione del servizio ferroviario per tempi da definire e un cantiere in funzione per minimo 7 anni con conseguenti grandi disagi».

Contro il piano dei sottopassi sono state raccolte tremila firme. Ma De Gregorio insiste: «Noi abbiamo accolto le nuove richieste pervenute dal Comune dopo aver ascoltato i comitati. Sono state soddisfatte quasi tutte: è stato pedonalizzato il passaggio a livello di via Nolana e abbiamo abolito un sottopasso che era solo pedonale. Una volta pedonalizzato il passaggio a livello di via Nolana (che per giunta verrà riqualificato e ripulito dall'attuale stato non proprio civile) restano un sottopasso pedonale e uno carrabile che serve per l'immissione sulla viabilità parallela alla ferrovia. Noi - conclude De Gregorio - abbiamo il dovere di realizzare l'opera di cui si discute da 30 anni e che darà respiro alla circolazione ferroviaria ed alla circolazione stradale di Pompei».
 
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