Tre biliardini a Nisida
sfida con la Fagnani

Tre biliardini a Nisida sfida con la Fagnani
di Daniela De Crescenzo
Mercoledì 17 Maggio 2023, 21:24
33 Minuti di Lettura

Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.

Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare.

Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.Appena i tre biliardini nuovi varcano il portone del carcere minorile di Nisida, nel piazzale dell’istituto i ragazzi organizzano i turni di gioco e tutti, dalla giornalista Francesca Fagnani, al direttore dell’istituto Gianluca Guida, al comandante di reparto Eleonora Ascione, a Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, l’azienda che li ha regalati, vengono coinvolti in una sorta di torneo improvvisato: e così la cerimonia di consegna si trasforma in un pomeriggio di gioco e di festa.

I biliardini sono stati donati dopo che la giornalista Francesca Fagnani, la conduttrice di Belve, programma di Rai2, aveva raccontato dal palco del festival della canzone: “Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo debbono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata. Parole come queste raccolte nel carcere minorile di Nisida, parole scritte insieme ai ragazzi che stanno scontando la loro pena lì e altrove. Cosa vi piacerebbe chiedere davanti a una platea così importante? Professorè allora scrivi, intanto due o tre biliardini da Sanremo…”.

All’appello aveva subito risposto, Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch, azienda leader nel settore del car repair, nata a Napoli e attualmente con sedi in sei diversi Paesi. Liccardo era in sala ad ascoltare la Fagnani e subito si è mobilitato per esaudire il desiderio dei ragazzi. E ieri, finalmente, i biliardini sono arrivati. A far festa con i detenuti c’era ovviamente Francesca Fagnani che ha sottolineato: “Siamo qui perché vogliamo ricordare che c’è la possibilità di costruire un futuro diverso per ognuno di voi, e questa possibilità non dobbiamo perderla”.

Poi Liccardo ha raccontato la sua storia: “Io sono un ragazzo come voi, ho cominciato facendo l’apprendista da un carrozziere, ma volevo un’impresa mia e ci ho creduto tutti i giorni della mia vita, anche se nessun amico e nessuno familiare mi poteva aiutare. Non mi sono scoraggiato e ho realizzato il mio sogno. Non vero che per fare soldi e avere successo bisogna delinquere: per farcela bisogna avere un sogno e crederci”. E poi ha concluso tra gli applausi dei ragazzi, “Ce lo ho fatta io, ce la potete fare voi”.

La Lever Touch ha anche accettato di formare nelle sue officine uno dei ragazzi di Nisida, e adesso è pronta ad accoglierne un altro. “Un passo importante – ha spiegato il direttore Guida – perché se un imprenditore offre un occasione e si trova bene altri potrebbero emularlo. Fuori devono sapere che qua ci sono ragazzi che hanno sbagliato ma possono fare tanto”.

Come sempre accade a Nisida l’incontro è stato anche l’occasione per fare il bilancio delle tante attività che si svolgono dietro i cancelli. E così si scopre che i ragazzi, guidati dagli operatori dell’associazione Puteca Celidonia sono impegnati in un laboratorio di teatro e drammaturgia per la scrittura di un testo che si ispira al teatro di Edoardo: si tratta di immaginare come il grande scrittore napoletano avrebbe interpretato e raccontato le storie che loro hanno vissuto. Con la speranza che il testo, quando sarà pronto, possa essere rappresentato proprio nel teatro che Eduardo volle per Nisida e che per ora resta chiuso a causa di una serie di infiltrazioni: proprio ieri mattina c’è stato un incontro, voluto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per mettere a punto una strategia capace di restituire il palco ai giovani detenuti e a tutta la città. Un’impresa in cui il Fai vuole coinvolgere una cordata di imprenditori.

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