Tredicenne disabile picchiata dal branco per un like sui social

E in un locale a Bagnoli accoltellato un giovane per aver difeso la fidanzata

Un frame del video della ragazzina picchiata
Un frame del video della ragazzina picchiata
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 2 Dicembre 2022, 23:49 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 15:09
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Farsi giustizia da sé, a tutti i costi, anche mettendo a rischia la vita altrui. La gelosia, l’arroganza e il disprezzo sono una miscela esplosiva quando s’impossessano dei giovanissimi: e a confermarlo arrivano due storie, due diverse vicende che come comun denominatore hanno dei minori.

A Secondigliano una 13enne disabile viene sequestrata e picchiata selvaggiamente da un branco di ragazzine; a Bagnoli due 17enni si vendicano su un ragazzo di un anno più grande di loro, “colpevole” di aver difeso la fidanzata da alcune pesanti avances in discoteca. 

Il primo episodio arriva da Secondigliano. È qui, tra i casermoni della periferia nord della città, che matura la vendetta di un gruppo di giovanissime - a quanto pare tutte infra-tredicenni - che decidono di dare una sonora lezione ad una coetanea per questioni riconducibili ad un innocente apprezzamento fatto sui social nei confronti di un amichetto.

Il movente che anima il “branco in rosa” ad agire è proprio questo: Elisa (nome ovviamente di fantasia) nei giorni scorsi aveva osato mettere un “like” alla foto di un ragazzo conteso con la rivale in amore. Apriti cielo.

La situazione degenera venerdì scorso, quando il gruppaccio capeggiato da una ragazzina vestita di scuro - che è probabilmente la fidanzatina dell’adolescente immortalato nell’immagine social - organizza una trappola. Insieme ad alcune amiche e a un ragazzo attirano con una scusa la 13enne; l’invalida viene scaraventata a terra e presa a calci mentre gli altri riprendono la scena con i telefonini, che verrà poi condivisa anche su WhatsApp.

La notizia viene rilanciata da Pino Grazioli, e subito dopo anche dal neo-deputato di Europa Verde Francesco Borrelli, che parla di «violenza inaudita e vergognosa». Si scoprirà a breve che la disabile veniva bullizzata costantemente dalla comitiva di Barbie, quasi tutte sue compagne di scuola. «Da mesi - conferma Nunzia, la mamma delle 13enne - mia figlia veniva perseguitata da quelle ragazzine. Anche a scuola, dove veniva derisa, insultata, apostrofata come “mongoloide”. Quindici giorni fa, improvvisamente, mi disse che non sarebbe voluta più andare a scuola, io sulle prime non ne compresi il motivo, adesso capisco tutto. Ora abbiamo paura anche ad uscire di casa: il mio compagno ha cercato di contattare i genitori della ragazzina che nel video colpisce mia figlia, ma da loro è arrivata questa risposta: “Noi non siamo persone che chiedono scusa. A nessuno”». C’è poco da dire sull’aggressione proditoria e vigliacca. A parlare sono le immagini del video registrato dal branco e poi postato sui canali social. Al pestaggio ha assistito una decina di minori, e qualcuno ha ripreso la scena facendo circolare il video su WhatsApp: nel filmato si vede che Elisa viene afferrata per i capelli - una ciocca viene addirittura strappata - e scaraventata violentemente sull’asfalto, prima di essere presa a calci. Soltanto l’arrivo di una residente riesce ad evitare il peggio. La donna prenderà con sé la 13enne e la porterà a casa, dalla mamma, che ha sporto denuncia ai carabinieri di Secondigliano. Indagini in corso, vicina la svolta. 

Video

Da Secondigliano si passa a Bagnoli. Due diciassettenni sono stati arrestati ieri mattina dai carabinieri di Bagnoli perché ritenuti responsabili di avere accoltellato e rapinato un diciottenne che lo scorso due ottobre aveva difeso - all’interno della discoteca “Riva Club” di Coroglio, estranea ovviamente ai fatti - la fidanzata diciannovenne dalle pesanti avances dei due aggressori. I due 17enni - il primo residente a Casandrino ed il secondo a Frattaminore -sono gravemente indiziati di tentato omicidio e rapina aggravata in concorso. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura minorile partenopea, sono scattate quando la vittima, con la fidanzata, si presentò al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. I sanitari gli riscontrarono diverse ferite da punta e taglio al torace inferte con inaudita violenza, ragione che ha indotto il gip Paola Brunese a contestare agli indagati anche l’aggravante della crudeltà.

Il raid maturò insomma nel contesto di una serata di divertimento e spensieratezza. I militari dell’Arma hanno ricostruito tutte le fasi dell’aggressione: il 18enne venne aggredito dai due minori per avere tentato di proteggere la fidanzata intervenuta a sua volta in difesa di una sua amica importunata da uno dei due aggressori. I due minorenni, al culmine della lite, scaricarono la loro furia estraendo un coltello con il quale colpirono ripetutamente la vittima, raggiungendola anche in zone vitali quali il torace. Poi dopo essersi impossessati dei suoi occhiali da vista e della collana d’oro si diedero alla fuga. 

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