Trenta milioni di tasse non pagate, l'Anm presenta il piano di rientro

Trenta milioni di tasse non pagate, l'Anm presenta il piano di rientro
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 22 Febbraio 2018, 09:15 - Ultimo agg. 13:08
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Anm presenta ai commissari e al Tribunale Fallimentare il piano dei debiti con erario e fisco. Circa 30 milioni di euro di arretrati tra Iva, Ires, Irpef e Tares non pagate. Ben 5 milioni saranno versati entro giugno, con rate di un milione al mese, a partire da subito.
Intanto l’azienda è a caccia di un superconsulente esperto in revisione contabile per certificare il nuovo piano industriale. Anm si è affidata agli Ordini dei Commercialisti di Napoli e Roma, che a inizio febbraio hanno fornito un elenco di super-esperti. Le lettere di invito sono già partite. Il compenso previsto per l’assistenza tecnica durante tutta la fase del concordato preventivo fallimentare si aggira attorno ai 100mila euro. Al superconsulente esterno spetterà un compito delicato, perché oltre ad attestare il piano di risanamento, dovrà dare pareri anche sulla congruità delle azioni assunte di volta in volta durante il concordato: acquisti, proroghe e riorganizzazioni. Il nuovo piano di rientro, invece, sarà realizzato da un advisor finanziario, che metterà a disposizione un team di esperti per tutta la fase del concordato. L’Anm ha invitato con bando pubblico 6 società alla procedura negoziata: McKinsey, Pricewaterhouse, Ernst&Young, Kpmg, Deloitte e Ria Grant Thornton. Il costo per l’assistenza è stimato in circa 200mila euro. Il nuovo piano prenderà le mosse dagli studi già realizzati dall’azienda, che nel 2017 ha avviato le prime azioni di risanamento, che hanno portato a ridurre gli sprechi, ad abbattere i costi, come sulle polizze Rcauto, e ad asciugare la pianta organica. La procedura degli esuberi, infatti, si è chiusa lunedì, con l’accordo sulle uscite di 194 dipendenti.
Il nuovo piano terrà conto della possibilità di ulteriori efficientamenti, andando ad individuare eventuali aree di inefficienza sia amministrative che dei servizi di trasporto. Intanto, prosegue il piano di rientro per i debiti delle imposte, già avviato. Anm, infatti, non ha ancora saldato gli avvisi di pagamento verso l’Agenzia delle Entrate per circa 15 milioni di euro. Si tratta di vecchie partite degli anni 2011-2013, prima della fusione di Anm con Metronapoli, che riguardano Iva, Ires e Irpef. Su un debito totale di oltre 62 milioni, l’Anm ne ha versati in questi anni circa 59. Restano da pagare poco più di 3 milioni, in gran parte per l’Irpef del 2011. Altri 11 milioni in sospeso, invece, riguardano l’Irpef dei dipendenti e l’Irap del 2012.
C’è, poi, la partita dell’Iva non versata nel 2017, per un totale di oltre 4 milioni di euro, con sanzioni e interessi. Anche questa già inserita nelle rate del piano di rientro. Mentre l’azienda è esposta verso gli istituti previdenziali per il 2017 per circa 5 milioni e mezzo. Infine, c’è il capitolo della tassa sui rifiuti, che Anm deve pagare al Comune di Napoli. Si tratta di circa 5 milioni di euro, dovuti per i depositi e per le stazioni del metrò. L’Anm, insomma, lentamente, si sta rimettendo in carreggiata. A gennaio sono entrati nelle casse oltre 41 milioni di euro. Il Comune, tramite la Napoli Holding, società controllante di Anm, ha versato ben 37 milioni di euro. Mentre dalla vendita dei ticket di viaggio aziendali, la società ha incassato 3 milioni. Altri 1,3 milioni sono arrivati dalla sosta.
Resta il problema dei debiti antecedenti al concordato del 22 dicembre, che sono stati congelati, e potranno essere sbloccati solo alla fine della procedura. Una situazione mal digerita dai creditori, tra i quali anche gli stessi lavoratori dell’azienda dei trasporti, che si sono visti bloccare premi, assegni familiari, buoni pasto e Tfr del 2017.
Ma l’azienda ha assicurato che continuerà a pagare regolarmente nei prossimi mesi i debiti correnti (dalle manutenzioni, ai carburanti, alle altre spese necessarie).

Già da febbraio, i ticket restaurant, che costano in media circa 200mila euro al mese, dovrebbero essere di nuovo distribuiti.

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